Il pericolo si nasconde tra le spighe. Alcune si staccano, si annidano nel pelo e possono bucare la pelle del nostro animale. Ecco come evitare i rischi

Domenica mattina. È diluviato per dieci giorni e finalmente non piove più. Posso portare la Setter a sgambare. Decido per il quagliodromo. I campi intorno a casa sono ormai una selva di erbe e forasacchi. Ho sonno e faccio tutto quello che non si dovrebbe fare. La infilo in macchina, senza trasportino, chiudo lo sportello e apro quello posteriore per far salire l’altro cane. Lei, vedendo uno spiraglio per la fuga, si fionda fuori dalla macchina alla velocità della luce e scompare tra l’erba alta un metro.

 

Quando torna ha un forasacco nell’orecchio. Ecco come rovinare una domenica. Piccole e pericolose spighe, sono pronte per staccarsi dalla pianta e andare ad infilarsi nel pelo per farsi portare in giro. I forasacchi sono infiorescenze di alcune graminacee selvatiche, cominciano a spuntare in primavera e diventano pericolose quando si seccano.

 

Il cane trasportatore di forasacchi, ignaro del suo ruolo di propagatore di spore, può rischiare la vita. La forma a lancia e il rivestimento caratterizzato da una zigrinatura fitta e ispida, gli permettono anche di forare la pelle. Una volta dentro, a causa della loro conformazione, non possono uscire. Il loro percorso va in unica direzione: in avanti. Camminano all’interno del corpo del cane fino ad arrivare a toccare organi vitali provocando danni permanenti o addirittura la morte. I sintomi sono facilmente riconoscibili. Si lecca insistentemente una zampa, starnutisce e si gratta il muso, scuote la testa, tossisce, si strofina un occhio e ha una lacrimazione eccessiva. Sono atteggiamenti a cui prestare attenzione.

 

È buona norma ispezionare dopo ogni passeggiata tutto il corpo del cane, soprattutto tra le dita delle zampe e dentro le orecchie, magari anche dentro la bocca: a volte i forasacchi si annidano tra le gengive e poi finiscono in gola. Se il cane è a pelo lungo o medio, è bene avere a portata di mano un pettine a denti stretti, dove il forasacco possa rimanere incastrato facilmente e quindi tolto prima che fori la pelle. Il secondo passaggio è dal veterinario. C’è un motivo per cui dico sempre che i cani vanno abituati a tutto, perché quando arriva il momento di andare dal dottore sono dolori. Se il cane è tranquillo e abituato, l’operazione rimozione del forasacco sarà semplice. Altrimenti si dovrà ricorrere a una leggera anestesia. Un buon proprietario dovrebbe avere anche qualche nozione pratica di botanica per scegliere i luoghi più sicuri dove sciogliere il proprio quattro zampe. Preferite un campo di erba medica o di sulla. Di solito le aree sgambamento cani, se tenute in ordine, non dovrebbero presentare erbacce con forasacchi annessi.

 

CAREZZE
Erba medica e sulla sono le coltivazioni migliori dove sciogliere i cani senza rischio di beccarsi un forasacco. Qualche nozione di botanica fa sempre bene. Ispezionate le zampe e le orecchie al rientro da passeggiate dove il cane potrebbe averne preso uno. I mesi peggiori per i forasacchi sono maggio e giugno.

 

E GRAFFI
Il forasacco è pericolosissimo. Riesce a penetrare la cute del cane e spesso entra dalla bocca o dal naso. I cani più a rischio sono quelli da caccia che respirano a pieni polmoni. Se finiscono nell’apparato respiratorio possono provocare danni e può essere necessario un intervento chirurgico. Se forano la pelle, provocano infezioni.