Muscolosi, instancabili. I levrieri spagnoli rincorrono la preda grazie a una vista formidabile. Ma ogni anno migliaia vengono soppressi

Magri e muscolosi, i figli del vento galoppano a perdifiato dietro alle lepri nelle immense pianure della Spagna da ottobre a marzo. Sono i galgos, i levrieri spagnoli, creature instancabili nel rincorrere la preda, che a fine stagione di caccia vengono riposti nei canili e molti di loro, si parla di 50 mila ogni anno, vengono abbattuti o abbandonati al loro destino.

 

Una breve navigazione su un qualsiasi motore di ricerca, e vi farete l’idea di cosa sia la mattanza di questi levrieri che cacciano a vista piccole prede come lepri e conigli selvatici. I “galgueros”, i cacciatori che usano questi cani, li considerano strumenti di lavoro. Se non funzionano come dovrebbero, vengono scartati. Gettati come calzini vecchi. Siamo a marzo. Per noi il mese che prelude alla primavera, per loro l’avvicinarsi di una fine terribile. Decine le associazioni che da ogni Paese organizzano viaggi per il recupero di questi cani per poi darli in adozione. In Italia sono oltre venti i gruppi di volontari che si dedicano al salvataggio e al recupero del Galgo. A differenza dei segugi che hanno un olfatto strepitoso per seguire a terra la traccia della preda, i levrieri usano la vista. I loro occhi riescono a percepire i movimenti delle lepri da molto lontano e grazie alla velocità, riescono a raggiungere e uccidere in pochi minuti e poi lasciare al cacciatore l’onore di raccogliere il trofeo. L’indole del galgo è buona. Sono abituati a vivere in promiscuità ammassati nei recinti e per questo, quando vengono adottati, difficilmente cercheranno la rissa o morderanno umani o altri cani.

 

Spesso soffrono di ansia da abbandono. La vita di gruppo li rende socievoli e miti, ma una volta soli in un appartamento di città, perdono i punti di riferimento per questo bisogna sempre fare attenzione nei primi tempi. Non hanno competenze per quanto riguarda la vita di città: non conoscono i rumori, il traffico, la metropolitana e gli autobus. Di solito tendono a chiudersi ma, piano piano, riescono a imparare che la vita non è solo quella delle campagne spagnole. L’istinto di caccia, quello, non lo perderanno mai. Quindi attenzione, perché un gatto che corre accende l’istinto predatorio, e per il micio non ci sarà scampo.

 

State tranquilli che il divano sarà la prima cosa che impareranno a usare. Non puzzano perché non hanno massa grassa, sono eleganti, belli, silenziosi, riservati e affettuosi. Se proprio non volete adottare un galgo perché non rientra nei vostri piani di vita, soffermatevi nelle bancarelle dello shopping solidale delle associazioni che si occupano di questi levrieri o cercate su Internet come fare una donazione. I figli del vento ringraziano.

 

CAREZZE
Se adottate un galgo, sappiate che ha anche bisogno di correre. Cercate un posto sicuro dove possa esprimere la sua velocità. Lo vedrete ridere felice mentre galoppa a perdifiato. Sono figli del vento, non dimenticatelo mai.

 

E GRAFFI
Non lasciatelo solo troppo a lungo. Non pensate che possa perdere il suo istinto predatorio. Quindi difficilmente potrà convivere con i gatti o altri piccoli animali. Non ama le discipline cinofile che non siano la caccia.