Non solo Milano, Roma, Napoli e Torino: sono 1342 i comuni chiamati al rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali in tutt'Italia. Più di 13 milioni gli aventi diritto al voto. In caso di ballottaggio si rivota il 19 giugno

Massello, 58 abitanti in provincia di Torino, è un piccolo borgo incastonato nella Valle Germanasca, a quasi 80 chilometri dal capoluogo di Regione. Con i suoi 62 elettori, la cittadina piemontese è il più piccolo fra i 1342 comuni chiamati al voto del prossimo cinque giugno. Qui il sindaco uscente Antonio Chiadò Fiorio, 64 anni, si presenta per un secondo mandato con la lista civica “Per Massello” contro altri due candidati, appoggiati da altrettante civiche, e contro il giovane esponente della Lega Nord, classe 1990, Franco Martinotti.

Come Masello sono tanti i comuni sotto i 15mila abitanti interessati dalla prossima tornata elettorale: 13.430.417 gli italiani aventi diritto al voto, che potranno recarsi alle urne nella sola giornata di domenica, dalle sette del mattino fino alle 23. E in caso di ballottaggio saranno chiamati di nuovo ad esprimersi dopo due settimane, il 19 giugno.

Da mesi i riflettori sono accesi sulle campagne elettorali dei candidati sindaco di Milano e Roma. E se nella città del dopo Expò sembra priofilarsi una corsa a due fra il dem Beppe Sala e l'aspirante primo cittadino del centrodestra, Stefano Parisi, nella Capitale la lotta è più affollata: accanto a Roberto Giachetti per il Pd e Virginia Raggi per il Movimento Cinque Stelle, in lizza per il Campidoglio ci sono anche Alfio Marchini, Stefano Fassina e Giorgia Meloni.

Oltre alle grandi città come Napoli, Bologna e Torino, sono 25 i comuni capoluogo in cui si voterà per eleggere sindaco e consiglio comunale. Secondo i dati aggiornati diffusi dal ministero degli Interni, è la Lombardia la regione con più città (ben 239)  impegnate nella tornata elettorale. Seguono il Piemonte a quota 156 e la Campania con 144. Mentre in Umbria le amministrazioni comunali da rinnovare sono solo 11.

In Emilia Romagna, invece, saranno quattro i nuovi comuni (Alto Reno Terme, Polesine-Zibello, Ventasso e Montescudo-Monte Colombo) che andranno al voto per la prima volta: si tratta di città nate dalla fusione di 10 diverse entità territoriali che dal 1 gennaio di quest'anno hanno deciso di fondersi e aggregarsi in comuni più grandi. Quattro, invece, le città che tornano alle urne dopo lo scioglimento per mafia del consiglio comunale decretato dal Consiglio dei Ministri: Battipaglia in Campania, Badolato, Scalea e Ricadi in Calabria. Mentre sempre in Calabria, a Platì, comune sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata nel 2012 e da allora senza guida, dopo il ritiro della candidata sindaco del Pd, Anna Rita Leonardi, sono state presentate due liste civiche: la prima capeggiata da Ilaria Mittiga e la seconda da Rosario Sergio.

 
Sul voto del prossimo cinque giugno aleggia lo spettro dell'astensionismo. E in molti casi, stando ai sondaggi, si profila già l'ipotesi del ballottaggio. Ma i primi test nelle città che si sono già recate alle urne provano a dare una risposta. Ad Aosta, dove l'affluenza è stata del 79,05 per cento, ha vinto Alex Brunod, imprenditore e dipendente di un comprensorio sciistico del Monterosa. Mentre a Bolzano si è imposto al ballottaggio l'ex city manager della città Renzo Caramaschi: qui, però su 79.059 elettori solo 32.587 si sono recati alle urne.

E scorrendo le liste dei candidati non mancano le sorprese, e i ritorni. A Napoli, da giorni, è polemica per il sostegno dei verdiniani alla candidata Pd Valeria Valente, che prova a strappare la poltrona di Palazzo San Giacomo all'uscente Luigi De Magistris. Mentre a Torino Forza Italia schiera Osvaldo Napoli, deputato e già sindaco per due mandati di Valgioie, un paese di 950 abitanti in provincia di Torino, a Benevento l'ex ministro Clemente Mastella si è candidato alla guida di Palazzo Mosti con due liste civiche (Mastella Sindaco e Noi Sanniti Per Mastella) e l'appoggio di Forza Italia e Udc.