Immediato, liquido e informale: è il social network più amato dai ragazzi. Con una crescita superiore a Facebook. E negli Usa anche la politica lo sta scoprendo

La nuova generazione ha scelto Snapchat per far viaggiare le proprie emozioni. Per veicolarle agli amici, in forma di foto o video creati sul momento. O per seguire le proprie star preferite.

Sono i numeri a rivelare che Snapchat sta conquistando i giovani. Un evento per niente scontato in un mondo dominato da Facebook e dai suoi servizi (la sua chat, Whatsapp e Instagram). Snapchat, un ibrido tra una chat e un social media creato cinque anni fa dall’allora ventenne Evan Spiegel, ormai è un colosso. Ha duecento milioni di utenti mensili, «di cui circa un milione in Italia a marzo 2016», dice a “l’Espresso” Vincenzo Cosenza, uno dei massimi esperti di social in Italia. E vale 16 miliardi di dollari (in base al più recente investimento di capitali, 175 milioni di dollari). Soprattutto, è il network che cresce di più da un anno a questa parte. Anche in Italia, dove i suoi utenti sono aumentati del 151 per cento tra dicembre 2014 e dicembre 2015 (fonte Audiweb). Mentre Facebook ristagna, con 23,6 milioni di utenti in Italia, in lieve calo dal 2014.


Snapchat è il social più “giovane” al mondo: quasi il 60 per cento dei suoi utenti ha tra i 16 e 24 anni (contro il 30 di Facebook). L’86 per cento ha meno di 35 anni. In Italia non ci sono dati esatti, ma colpiscono quelli francesi, dove l’83 per cento dei 15-18enni usa Snapchat. «Snapchat introduce una dimensione intima nella connessione tra persone. Così si spiega il suo successo», dice Giovanni Boccia Artieri, sociologo dell’università di Urbino. “Intima” perché Snapcat è caratterizzato dalla non permanenza dei contenuti. I messaggi, le immagini vengono cancellati in automatico. Le “Snapchat story” (compilation di immagini che creano un racconto personale) sono disponibili solo per 24 ore. «Snapchat segna la fuoriuscita dalla logica pura dei social network, dove tutti i contenuti sono permanenti e tendono, sempre più, all’impersonalità. Non è nemmeno una semplice chat, perché con le “storie” offre a tutti un canale di comunicazione da uno a molti», dice Artieri.


Snapchat è insomma il network “super liquido” per eccellenza e tutte le sue caratteristiche sostengono questa identità. «Ha successo per vari motivi», aggiunge Cosenza: «La semplicità d’uso: l’utente può comunicare attraverso scatti (foto e video) d’impulso, senza preoccuparsi della qualità. La leggerezza: grazie alla possibilità di scambiare messaggi che spariscono. La giocosità: possiamo fare foto e video mascherandoci attraverso filtri che permettono di cambiare faccia e identità». Conferma Christine Boyle, analista dell’osservatorio di ricerca internazionale eMarketer: «Snapchat soddisfa il crescente bisogno di una comunicazione più intima, rispetto ai classici social network, e al tempo stesso più ricca di una normale chat. Coglie inoltre il boom della condivisione creativa di foto e video». Su Snapchat si vedono 8 miliardi di video al giorno: lo stesso che su Facebook, che però ha 1,6 miliardi di utenti.


Per questo mix di fattori Snapchat è anche un canale privilegiato di contatto tra fan e star, che elargiscono foto esclusive (quanto transitorie) agli utenti che le seguono. Lo fanno Justin Bieber, Lady Gaga, Kim Kardashian, Jennifer Lopez, tra gli altri. Ma Snapchat è diventato anche arena politica, per entrare in contatto con i giovani elettori. La campagna per le elezioni Usa è la prima a utilizzare anche Snapchat. Lo fanno soprattutto Hillary Clinton e Bernie Sanders: la prima in modo più istituzionale, il secondo con post più informali. Presto o tardi lo faranno anche i politici italiani, come è avvenuto (in ritardo) con Twitter.