La deputata Morani insultata da un esponente di Fdi. La lettera agli studenti del dirigente dell’Ufficio scolastico che non fa distinzioni tra fascisti e partigiani. La richiesta del partito della Meloni di bloccare i progetti multietnici. Ecco cosa succede in regione

Prima l’attacco all’esponente dem da parte di un consigliere Fdi di Pesaro. Poi  il capogruppo in consiglio regionale del partito della Meloni, Carlo Ciccioli, che dice che in fondo la deputata del Pd  «se l’è cercata». E, ancora, la lettera del direttore dell’ufficio scolastico che equipara le vittime della guerra tra fascisti e non. Per non parlare della proposta di bloccare tutti i progetti multiculturali per difendere il “brand” della Regione. Nelle Marche tira una brutta aria, un’aria che sa di Ventennio. Dopo le sparate dei mesi scorsi , subito dopo l‘insediamento del governo regionale di destra targato Francesco Acquaroli, che già in campagna elettorale era finito al centro delle polemiche per aver partecipato il 29 ottobre del 2019 a una cena fascista ad Acquasanta Terme per ricordare la marcia su Roma, continuano gli episodi che sanno di nostalgia dei tempi che furono. E lo stile di certi esponenti politici, con un passato nell’Msi e noti picchiatori, non cambia di una virgola.

 

Recentemente le Marche sono tornate nelle cronache nazionali proprio per alcuni episodi emblematici di un clima culturale che imperversa in una regione simbolo della lotta di Liberazione dal nazifascismo, con decine di Comune premiati con la medaglia al valor civile proprio per la ribellione contro fascisti e nazisti.

Dunque, nell’ordine. Qualche giorno fa la deputata dem Alessia Morani denuncia sui social l’aggressione ricevuta: «Un esponente di Fratelli d’Italia di Pesaro, Fabiano Arcangeli, dalla sua pagina Facebook continua a scrivere post contro di me e ieri sera ha a chiesto ai suoi follower di aiutarlo ad insultarmi poiché ha finito gli aggettivi dispregiativi nei miei confronti e chiede “una mano per coniarne di nuovi”. I suoi amici hanno preso alla lettera la sua richiesta d’aiuto e tra di loro abbiamo chi si augura che io abbia “la bocca tappata con qualcosa di lungo e duro” oppure che io vada “al ponte di Loreto a guadagnarmi il pane” poi c’è chi mi definisce “una povera scema” “vomitevole” altri che “servo come concime” “stronza” e “demente”». Il partito di Giorgia Meloni a Roma esprime solidarietà alla Morani, ma il capogruppo Fdi in consiglio regionale, Ciccioli, fa dei distinguo: «I maggiori danneggiati dalle parole di Arcangeli siamo noi, non la Morani. Molti politici per avere visibilità sui giornali scelgono un nemico che li attacca. Vorrei che fosse bandita questa ipocrisia».

Il capogruppo Ciccioli, non nuovo a certe uscite e già arrivato recentemente alle cronache per il «rischio di sostituzione etnica»,  poco prima aveva lanciato una sua proposta per bloccare proprio i progetti multietnici: «Dobbiamo valorizzare la cultura marchigiana, il brand Marche, senza discriminazioni di cultura multietnica: non dobbiamo valorizzare la cultura senegalese, nigeriana, magrebina, ma la nostra identità e cercare di integrare nella nostra identità tutte le culture straniere, le portiamo dentro da noi».

 

A questo bel clima si aggiunge poi l’ennesima lettera agli studenti del direttore scolastico regionale Ugo Maria Filisetti per il 25 aprile. Lettera che per il secondo anno consecutivo equipara le vittime tutte del 25 aprile, senza distinzioni tra fascisti e partigiani, tra chi lottava per la dittatura e chi per la Liberazione. Il presidente dell’Associazione nazionale partigiani, Gianfranco Pagliaruolo, ha chiesto l’intervento del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: «Lettera dal sapore nazionalista che ignora parole come partigiani, Liberazione, fascisti, torto e ragione».

 

Nelle Marche sembra davvero in atto una restaurazione culturale, dopo lo stop alla diffusione della pillola abortiva nei consultori, il ritiro di alcuni progetti per l’accoglienza dei migranti e le sparate di Ciccioli&co. «Filisetti, in piena sintonia con l'estrema destra al governo – dice il consigliere del Pd, Antonio Mastrovincenzo -  si permette di fare esternazioni eversive e in modo spavaldo, come mai successo negli anni recedenti, perché sa di essere sostenuto e difeso. Questo è tanto più grave perché si rivolge agli studenti. Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Ciccioli, è l'uomo che in Consiglio detta la linea della maggioranza, mostrandosi come il vero capo politico della destra. In tema di giustizia sociale, tutele, integrazione assistiamo a scelte arroganti e prese di posizione che ledono i diritti fondamentali delle persone. Noi continueremo a contrastare questa pericolosa deriva culturale nelle istituzioni e attraverso un'intensa azione di sensibilizzazione tra i cittadini».