Sporcano, stancano, impegnano, costano. Mettiamo in fila le ragioni per non prendere un pet, così li salveremo dai padroni inadatti

«Pronto Viola? Sono un amico di Tizio, mi ha dato il tuo numero, abbiamo preso un border collie e vorremmo dei consigli da te». Puntuali arrivano tutti i miei consigli, solo al telefono, per amicizia con Tizio. Passano un paio d’anni e il proprietario si fa di nuovo vivo. «Pronto Viola, sono sempre io, ti ricordi di me?» Certo. «Senti, il cane morde». Oddio cosa hanno combinato? Avete fatto un percorso di educazione? «Sì, abbiamo seguito lezioni con istruttori diversi, ma il cane morde me, i miei figli e i loro amici. Abbiamo sbagliato tutto. Non abbiamo tempo». Silenzio. «Vorremmo darlo via».

 

Subentra quel senso di frustrazione perché le mie parole, due anni prima, non hanno sortito nessun effetto. Mi chiedo: perché certa gente prende un cane? Il cane è un impegno, costa dei soldi e spesso è una rottura di scatole. Ho una casa piena di peli e un po’ puzzolente perché i cani odorano, soprattutto se hanno preso l’acqua. Il giardino è disseminato di buche, la macchina è attrezzata al trasporto dei cani, pulisco la cacca due volte al giorno, rinuncio a molto per mantenerli. E se dovessi trovare un lavoro lontano da casa, i cani dovrebbero venire con me perché sono una mia responsabilità.

 

Sono quindi svariati i motivi per cui è bene farsi delle domande prima di prendere un cane che avremo tra i piedi per una quindicina di anni. Il mio consiglio è quello di riunire la famiglia, prendere un bel foglio a protocollo, come quelli su cui si scriveva il tema in classe anni fa, dividerlo per verticale in due colonne e scrivere i pro e i contro. Senza dimenticare la spesa di gestione.

 

Mantenere un cane di media taglia costa sui settecento euro l’anno, considerando cibo e cure mediche di base come vaccini, analisi, profilassi per filaria cardiopolmonare, vermifughi, guinzagli, cucce e trasportini. Se poi il cane non sta bene, le spese aumentano in modo esponenziale. E se si decide di intraprendere un percorso con un educatore cinofilo dobbiamo mettere nel budget un’altra voce di spesa: dai duecento euro in su. Intanto sappiate che il cane è un essere vivente, fa la pipì e la cacca, ha bisogno di attività fisica e mentale, per lui non esistono stagioni, non esistono giorni di festa. La mattina ci si deve alzare presto anche se è domenica, perché il cane non conosce il calendario. Considerate anche un paio di scarpe mangiate, mobili scortecciati, e qualche altro danno. Un cane peggiora la qualità della vita se non si ha passione. E non pensiate che un giardino risolva il problema. Il cane vuole stare con voi, non da solo. Quindi se non avete tempo, se non volete impegnarvi, se non vi piace stare con il cane, vi prego: rinunciate a prenderne uno.

 

CAREZZE
La mattina loro ci sono. Muovono la coda, si stiracchiano ti guardano negli occhi e ti danno il buongiorno. Torni la sera, dopo una giornata di lavoro, loro ci sono. Ti salutano con affetto, ti guardano e ti vogliono bene. Se sei triste, loro ci sono, se sei felice gioiscono con te. Che vita sarebbe senza cani.

 

E GRAFFI
Abbaiano, mangiano, sporcano, perdono il pelo, odorano. Hanno bisogno di uscire più volte al giorno. Spesso e volentieri fanno danni in casa. Vanno spazzolati, portati dal veterinario, educati alla vita sociale. Costano un bel po’ di soldi. Sono un impegno che, senza passione, non è affrontabile.