Gli animali domestici vivono sempre più a lungo, ma invecchiano, si ammalano, soffrono. E chiedono le cure adatte a padroni e veterinari

È l’osservazione di piccoli comportamenti che ci fa capire se il nostro cane, o gatto, ha qualcosa che non va. È difficile stabilire se sta soffrendo, se prova dolore. Spesso questi animali rinunciano alla vita trascorrendo ore e ore a dormire. Sì, anche loro invecchiano, si ammalano, soffrono. E tutti noi che ne abbiamo uno in casa, sappiamo cosa significhi.

 

Le sensibilità verso gli animali da compagnia sono cambiate. E la libertà dal dolore fa parte delle cinque libertà che furono stabilite a Parigi nel 1978 con la Dichiarazione universale dei diritti dell’animale. In Italia abbiamo un centro specializzato sulla terapia del dolore e delle cure palliative. Si chiama Ce.Ri.Da, centro di ricerca del dolore animale diretto dalla professoressa Giorgia Della Rocca dell’università di Perugia. Come la scienza ha modificato le aspettative di vita degli esseri umani, così ha fatto per i pet. Con l’allungamento della vita, aumentano anche le patologie legate all’invecchiamento. Malattie croniche come osteoatrite, tumori, otiti, gengivostomatiti, enteriti croniche sono alcune delle problematiche che possono presentarsi negli animali anziani. E il dolore è uno dei principali sintomi che possono accompagnarsi a queste patologie. La novità importante è che il dolore diventa una priorità. La farmacologia veterinaria si è evoluta e oggi ci sono a disposizione staminali, cannabinoidi, fisioterapia, fitoterapia, agopuntura, insomma la gamma è vasta anche se non è la panacea per tutti i mali. Malattie croniche e terminali possono accompagnarsi a tanti altri sintomi e impattare su alimentazione, mobilità, igiene, emotività e socialità dell’animale. Entrano così in gioco le cure palliative.

 

«Incurabile o terminale che sia, il paziente animale deve essere preso in carico dal punto di vista emotivo, sociale e medico in senso stretto, senza dimenticare i proprietari», ha detto Giorgia Della Rocca. I medici veterinari devono saper interagire anche con noi che non vorremmo mai dire addio a quel generoso pelosetto che ci ha accompagnato per tanti anni. «Il punto di partenza è la sensibilizzazione della classe veterinaria e l’università di Perugia crea corsi specifici sia durante il percorso universitario sia in quelli post laurea». A dimostrazione che la perdita di un quattro zampe sia assimilabile per certi versi a quello di un congiunto, sono sorte aziende che si occupano delle ceneri. In alcuni comuni sono state create aree dove poter tumulare gli animali. Nella loro breve vita ci riempiono così tanto, che quando non ci sono più il vuoto che lasciano si sente. Eccome.

 

CAREZZE 
Cresce l’attenzione verso gli animali da compagnia in età geriatrica o affetti da malattie croniche. Si fa attenzione alla parte legata ai farmaci di ultima generazione, ed anche alla loro vita sociale e psicologica che può subire trasformazioni legate al dolore o ad altre patologie che si manifestano in età geriatrica.

 

E GRAFFI
Anche gli animali, dopo un intervento chirurgico, hanno bisogno di antidolorifici potenti. Così come l’eutanasia va praticata seguendo un certo criterio farmacologico ed etico. Se vi sta a cuore il vostro amico a quattro zampe, controllate sempre che tutto venga fatto nel migliore dei modi. Anche gli animali provano dolore.