La selezione di una razza specifica. Gli anni di addestramento prima in famiglia, poi in una delle due scuole nazionali. Ecco come vengono addestrati

Credevo che non ci fosse bisogno di ripetere quanto l’attenzione al benessere dei cani fosse sensibilmente aumentata e supportata da lavori scientifici. Ma, nella mia ultima visita alla Scuola nazionale cani guida per ciechi della regione Toscana, ho scoperto con stupore che alcuni “animalisti” storcono il naso. «Vedono i cani sacrificati», mi hanno spiegato dalla scuola.

 

A questi attenti sostenitori del benessere animale voglio dire che hanno la fortuna di vedere, perché c’è chi invece può farlo solo attraverso gli occhi del cane. La scuola cani guida per ciechi più antica è quella toscana, fondata nel 1929, l’unica pubblica. Poi c’è quella di Milano, Servizio Cani Guida dei Lions, dal 1959, che è privata e senza scopo di lucro. L’attenzione al benessere di un cane, che deve svolgere un così delicato compito, è altissima. Si parte dalla scelta della razza. Un tempo si usavano i pastori tedeschi, ma essendo cani molto esclusivi «soffrivano il distacco dall’addestratore e questo ha spinto ad orientarsi verso un’altra razza: i retriever, che hanno un carattere molto più aperto», come mi hanno detto dalla scuola della regione Toscana.

 

Stessa scelta è stata fatta a Milano: «Alleviamo noi i labrador, che poi prepariamo per i non vedenti». La prima attenzione quindi è andata verso la razza: labrador e golden retriever. Poi la preparazione al mondo esterno, con l’affidamento a famiglie che si occupano della socializzazione fino ad un anno, con cadenzati rientri alla scuola. Poi l’addestramento, con metodi gentili che si basano sul rinforzo positivo e non sulla punizione o costrizione. Poi il condizionamento alla pettorina. Al termine del percorso, che dura circa due anni, il cane sa bene che, nel momento in cui indossa la pettorina con la maniglia, sta facendo da guida a un non vedente. Quando ha un normale collare è un cane come tutti gli altri. Il condizionamento viene usato in tutte le discipline sportive, e per i cani “da lavoro” delle forze dell’ordine e della protezione civile. Ma dovrebbe esserlo anche per il cane di casa.

 

Se metto collare e guinzaglio e si va fuori, non si tira e non ci azzuffa con tutti i simili che si incontrano. Infine, l’affidamento. Il cane guida, sia in Toscana sia in Lombardia, non viene ceduto al non vedente, ma dato in affidamento. Non c’è un passaggio di proprietà. Per qualsiasi motivo il cane può rientrare alla scuola. Il controllo è continuo. Pensiamo che preparare un cane per questo compito ha un costo: circa venticinque mila euro. Se vivete in Toscana o in Lombardia, potete chiedere di fare da famiglia affidataria per la prima parte di vita del cucciolo, oppure fate una donazione.

 

CAREZZE
Metodo gentile per l’addestramento, condizionamento alla pettorina, carattere adatto. Sono i requisiti richiesti a un cane che possa trasformarsi in una guida per i non vedenti. Sono soprattutto i labrador e i golden i prescelti per questo compito. Si adattano subito al nuovo umano con cui condivideranno la vita.

 

E GRAFFI
Diffidate di chi vende cani guida per ciechi. Le due più importanti scuole italiane in cui si addestrano questi cani, affidano e non vendono. Diffidate di chi pensa che vengano usati metodi coercitivi per la loro preparazione fisica e psicologica. Per costruire un solido cane guida, si usano solo i rinforzi positivi.