L'avvocato ex Forza Italia arrestato per associazione mafiosa era entrato in Fratelli d'Italia nell'aprile del 2017. Salutato a braccia aperte dalla leader

«Un valore aggiunto per la Calabria e per tutta l’Italia». Firmato: Giorgia Meloni. Con questo elogio la leader di Fratelli d’Italia annunciava l’ingresso nel partito di Giancarlo Pittelli, avvocato ed ex parlamentare e una delle 334 persone arrestate ieri su ordine della procura antimafia di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “Rinascita-Scott”: è accusato di associazione mafiosa.

L’inchiesta condotta dal pm Nicola Gratteri, ha rivelato un impasto di ‘ndrangheta, politica, massoneria e imprenditoria con ramificazioni non solo in Calabria. Dalle indagini, Pittelli emerge come uomo in relazione con le ‘ndrine, ma anche con il gotha della massoneria italiana, deviata e non: «il rito scozzese ti apre autostrade mondiali», diceva.
 


 Il boss Luigi Mancuso, dell’omonimo clan di Vibo Valentia, godeva di «entrature in ogni settore sociale, anche nei più alti e insospettabili, grazie soprattutto alla dedizione assoluta assicuratagli negli anni dall'avvocato ed ex onorevole Giancarlo Pittelli». Che era molto rispettato dal boss del vibonese: «Io lo chiamo col tu, e lui mi da del voi», raccontava in una conversazione telefonica intercettata. Il capo clan si sarebbe fidato così tanto dell’avvocato da affidargli i parenti più stretti: «Avvocato, se succede qualcosa a mia figlia ci siete voi».

Pittelli, molto conosciuto a Roma, aveva rapporti in ogni dove: circuiti bancari, società stranieri, università, istituzioni. Relazioni che gli permettevano - è scritto nell’ordinanza - di essere «un “colletto bianco” di riferimento per la risoluzione dei problemi dell’organizzazione».

«Pittelli riceve dalla consorteria il suo costante contraccambio» è scritto nelle conclusioni del Gip che ha autorizzato l’arresto, «i boss lo nominano avvocato loro e dei loro sodali, in quanto capace di mettere mano ai processi con le sue ambigue conoscenze e rapporti di “amicizia” con magistrati, alte personalità delle forze dell’ordine, dell’Accademia e del mondo ospedaliero».

Una sorta di passepartout per i clan, che Pittelli a sua volta utilizzava per gestire «i propri grossi affari combinando le conoscenze del mondo civile con quello sotterraneo della criminalità, anche d’ispirazione massonica». 

Dopo aver lasciato Forza Italia, il 15 aprile 2017 Pittelli entrava in Fratelli d’Italia. «Un valore aggiunto per la Calabria e per tutta l’Italia», lo presentava Giorgia Meloni. Ma proprio tutta, anche per i clan, che ne parlavano così: «L’avvocato Pittelli è sempre disponibile, è sempre un amico».