Zanella di Alleanza Verdi e Sinistra incassa un minuto di applausi dalla destra. Paola De Micheli e Bruno Tabacci votano in dissenso del Pd. “L’obbrobrio giuridico” ora passa al Senato a settembre

Un pateracchio, un mostro, un obbrobrio giuridico a rischio pernacchia. La Camera approva. Accompagnato da questi giudizi espressi da parlamentari e giuristi, l’Aula di Montecitorio dà il via libera al progetto di legge Varchi di Fratelli d’Italia che modifica il reato di maternità surrogata, rendendolo universale, ovvero perseguibile anche se commesso all'estero. I sì sono stati 166, i contrari 109. Una giornata fatta di chiacchiere, polemiche, scontri interni e silenzi. La soglia di attenzione sull’Italia che arde, letteralmente o che finisce sott’acqua, in Aula è scarsa. Lo fanno notare in apertura i deputati di opposizione.

Il primo a intervenire è per il Partito Democratico, Alessandro Zan: «È evidente a tutti che questo obbrobrio giuridico è una grande arma di distrazione di massa», messa in campo nel momento in cui «l'Italia brucia al Sud e subisce nubifragi senza precedenti al Nord con un negazionismo vergognoso. Allora perché oggi lo si approva? Perché c'è un disegno preciso di questa destra, un attacco sistematico alle famiglie arcobaleno e ai loro figli» ha aggiunto. Un'offensiva che per Zan è cominciata con la circolare del ministro Piantedosi ai sindaci che impedisce le trascrizioni all'anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali nati all'estero. «Poi c'è la questione del regolamento europeo sui figli, bocciato dal Senato, e l'appoggio dato da Meloni alle norme discriminatorie di Orban in Ungheria». 

 

«Sotto il profilo giuridico» continua il deputato di +Europa, Riccardo Magi, «è una scemenza che contrasta con il codice penale e sorprende il silenzio del ministro della Giustizia. Nessuno cittadino europeo può essere condannato per un'azione che non sia reato o nel Paese in cui viene commessa o per i trattati internazionali. Questa legge ci porrà in contrasto con altri paesi sovrani. Questa maggioranza e questo governo vogliono rendere un reato universale ciò che altrove è nei fatti realtà. E allora saranno le istituzioni di queste democrazie a farvi una pernacchia». 

Tutti gli interventi sottolineano i pareri degli esperti auditi nelle commissioni e riportati anche da L’Espresso: il reato universale nel linguaggio giuridico non esiste, la legge avrà difficoltà di applicazione quando in altri Stati, a determinate condizioni, la maternità surrogata è consentita. Sulle coppie omogenitoriali il giudice su segnalazione potrà aprire dei fascicoli ma come dovrà procedere? Sia la Corte Costituzionale che quella di Cassazione hanno dichiarato che sì, la pratica della maternità surrogata costituisce una violazione dell’ordine pubblico (perché da noi è penalmente punita) eppure bisogna attivare la procedura di adozione dei casi speciali, e tutelare soprattutto il minore.

 

Dalla maggioranza silenzio. Nessuno deputato si iscrive per un intervento. Dai banchi della destra solo sorrisi, sguardi obliqui e ironici. 

Ed è un silenzio a presa rapida, come il cemento, una tecnica che si stringe in due parole: divide et impera. Diventa visibile quando la discussione plana sull’emendamento Magi che propone di consentire e regolamentare la cosiddetta maternità surrogata solidale, cioè non a fini di lucro (la gestante riceve pagamenti in forma di rimborsi spese). 

Il gruppo Alleanza di Verdi, Sinistra si divide con Sinistra Italiana che voterà a favore e i Verdi contro. Nel Pd l'equilibrio si raggiunge con la non partecipazione al voto, fatta eccezione per Paola De Micheli che vota contro e Bruno Tabacci che si astiene. Il M5s sceglie l'astensione. Mentre il Terzo Polo opta per la cosa più semplice per un tema sensibile, vale a dire la libertà di voto. Ma è l’intervento della capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella a rompere e aprire uno scontro tutto interno, tra mondi e tra epoche, tra femminismi di seconda e terza ondata: «La maternità non può essere ridotta a un mezzo di produzione a vantaggio di altre e altri», ha chiarito Zanella, in un intervento che pronuncia in quanto «nonna e mamma». «Con il contratto proposto la donna rinuncia al proprio corpo. Questa proposta delinea un concetto di maternità che non ha nulla a che vedere con la maternità che si è affermata nel corso dei millenni».

Dai banchi della maggioranza si solleva un applauso che dura un minuto intero. Pro-Vita l’associazione anti-abortista e anti-scelta riprende subito l’intervento di Zanella e lo rilancia sui social. Elisabetta Piccolotti della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra gela Zanella: «Tutelare le donne significa tutelare la libertà di scelta sul proprio corpo mai scegliere al loro posto e per loro. La mia esperienza di madre non può mai assurgersi a modello di vita per tutte le altre. Non siamo uno Stato etico». Per Laura Boldrini «La definizione più frequente sarà obbrobrio giuridico. Fermatevi, perché l'impatto che avrà sulla vita di questi bambini sarà devastante, potete immaginare cosa vuol dire sapersi figli di un reato universale. Perché vi volete accanire sulla vita di questi bambini?». 

Anche il dem Alessandro Zan, risponde senza citare direttamente Zanella, parla di «intervento reazionario» pronunciato da una «collega dell'opposizione» applaudito dalla maggioranza. «Stiamo parlando di persone di bambini e di famiglie che non meritano questo sciacallaggio quotidiano. Chiedo un linguaggio rispettoso alla vita di queste persone».

 

La discussione procede ma è un soliloquio solo dell’opposizione. Elon Musk accolto con giubilo dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e che ha avuto un figlio tramite maternità surrogata, è il grande protagonista degli interventi dell'opposizione. Con lui citate anche le famiglie arcobaleno, che si vorrebbero tutelare ma tutte le proposte emendative volte a garantire diritti ai figli che già esistono delle coppie omogenitoriali vengono respinte dalla relatrice Carolina Varchi.  Non serve a nulla l'invito dell'opposizione a ripensarci. «Mi vergogno per voi. Un comportamento totalmente disumano e crudele», si sfoga Zan. 

L'emendamento Montaruli di Fratelli d’Italia è l’unico a passare:  esclude la commercializzazione dei gameti dalla punibilità all’estero. E salva dunque la procreazione medicalmente assistita che era minacciata dal pdl Varchi e che rischiava di punire la pma fatta all’estero. «Una svista» dicono da Fdi. «La prova plastica della loro inettitudine e incapacità» rispondono dall’opposizione.

 

Ma l’affondo arriva a fine giornata. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove (Fdi) da parere favorevole all'ordine del giorno di Zanella (Avs) che impegna il governo ad adottare iniziative diplomatiche perché l'Onu imponga «il divieto globale nei riguardi della maternità surrogata». Il testo, sottoscritto anche da Augusta Montaruli (Fdi) impegna il governo «a intraprendere ogni iniziativa utile a livello internazionale affinché l'Assemblea Generale dell'Onu adotti una risoluzione con il divieto globale nei riguardi della surrogazione di maternità», sul modello di quella per l'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili. 

 

A fine giornata il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti gongola: «L'ennesima profonda crepa all'interno del centrosinistra». Mentre Carolina Varchi rassicura: «Con questa legge nessun bambino sarà discriminato». Purché non siano figli di coppie omogenitoriali.