A Trento è il secondo partito dopo il Pd. Berlusconi crolla: a Bolzano prende il 3,6 per cento e si piazza nono, tra la "Lista per Benussi sindaco", e "Io sto con Bolzano-fuer Bozen Gennaccaro". Il centrosinistra vince al primo turno a Trento, va a ballottaggio a Bolzano. Affluenza in crollo

Matteo Salvini esulta parlando di “risultato storico”. E con ragione. La Lega raddoppia, diventando secondo e terzo partito a Trento e Bolzano (dove vince il centrosinistra). Forza Italia si inabissa e quasi sparisce: non raggiunge neanche il 5 per cento. Le amministrative in Trentino e in Alto adige (dove si è votato in 141 e 109 comuni), certificano così per la prima volta il terremoto in atto nel centrodestra: rapporti di forza completamente ribaltati, schemi tutti da rivedere (soprattutto dalle parti del Cav).

Il voto conferma inoltre il calo diffuso della partecipazione alle elezioni: l’affluenza è bassa, in Trentino è nel complesso del 63,7, contro il 69,8 della precedente consultazione, mentre nella provincia autonoma di Bolzano scende a 66,9 per cento, contro il precedente 74,6.

A Trento vince al primo turno il sindaco uscente Alessandro Andreatta, sostenuto da Pd-Patt-Ccd-Verdi: conquista il 53,7 per cento (vinse col 60, nel 2009), contro il 31 del candidato di centrodestra Claudio Cia.

Ma sono, appunto, le percentuali dei partiti a sorprendere. Il Pd perde lo 0,2, totalizzando il 29,6 per cento (era al 29,8), mentre la Lega fa un balzo mai registrato in precedenza: dal 7,8, al 13,1 per cento (pari a cinque consiglieri), un punto in più del Patt, e quattro e mezzo in più dei Cinque stelle, che comunque – non essendo presenti nelle precedenti elezioni - ottengono un 8,7 per cento definito “ottimo” dal luogotenente grillino Luigi Di Maio.

Quasi sparita Forza Italia: l’ultimo risultato del Pdl parla di un 11,9, adesso il partito azzurro conquista il 4,2 per cento (e un solo consigliere). Insomma, sono lontanissimi i tempi del Nazareno, quando l’ex Cavaliere pretendeva soglie di sbarramento altissime per l’Italicum (8 per cento nella prima versione), per strozzare in culla l’Ncd: adesso, quei paletti non riuscirebbe a superarli nemmeno lui.


Ancora peggio per Berlusconi a Bolzano: nella città dove nel 2010 il Pdl era risultato primo partito con il 21,5 per cento, Forza Italia crolla al 3,6 per cento e si piazza nona, tra “Lista per Benussi sindaco” e “Io sto con Bolzano-fuer Bozen Gennaccaro”. La Lega, invece, vede un raddoppio tondo, passando dal 5,5 all’11 per cento. Raddoppiano anche i Cinque Stelle, che passano dal 4,1 al 9,7. Scende di poco il Pd, che con il 16,9 segna un meno 0,3 per cento. Nella città altoatesina si andrà comunque al ballottaggio, perché il sindaco uscente Luigi Spagnolli, sostenuto da Pd e Svp, si ferma al 41,6 per cento. Il suo sfidante sarà il candidato di centrodestra Alessandro Urzì, che ha preso il 12,7 per cento, due punti in più del candidato leghista Carlo Vettori (10,7) e della candidata della sinistra Cecilia Stefanelli (10,5). E così, l’antipasto delle regionali è servito.