Alla vigilia del 26 maggio siamo andati a vedere chi sono i protagonisti della corsa al seggio all'estero. E tra donne, verdi e millennials abbiamo scovato anche nomi che sarebbe stato meglio non trovare in lista. Come quello di Marck Meechan, che sussurra al suo carlino "A gas gli ebrei"

Tra i prossimi eletti delle elezioni europee del 26 maggio ci saranno decisamente parecchie novità. Dal Portogallo alla Finlandia, da Cipro all'Estonia. In aumento tra i protagonisti in corsa è il numero delle donne, in posizioni di rilievo nelle liste. E dei giovani. E siccome per millennial e donne i cambiamenti climatici sono il vero dramma del futuro, molti di loro hanno aderito a partiti ambientalisti. Di questo parliamo nel numero in edicola domenica 19 maggio e in anteprima su Espresso+, in un'analisi sul voto che va a vedere chi sono i nomi candidati degli altri Stati. E se Varoufakis si presenta in Germania, la Castellina in Grecia e il piddino Gozi con Macron in Francia, in Gran Bretagna ci sono sorprese di cui avremmo fatto volentieri a meno.

Tra i candidati dell’Ukip infatti troviamo Mark Meechan, che ha dovuto pagare una multa di 800 sterline per avere insegnato al suo cane a fare il saluto nazista dietro comandi vocali del tipo “a gas gli ebrei”. Un carlino fedele che guarda le parate col passo d'oca in televisione e risponde al “Sieg Heil” alzando la zampa tesa. Mentre il suo padrone, candidato al Parlamento Europeo, ridacchia dietro la telecamera. E posta su youtube i simpatici sketch.


Carl Benjamin invece, sempre candidato in Gran Bretagna, sempre con l’Ukip, è stato espulso da Twitter per avere scritto «non ti violenterei nemmeno» alla deputata del Labour Jess Phillips.
Tra gli altri impresentabili che abbiamo scovato c'è Jorge Buxadé Villalba in Spagna. Capo della lista per le europee del nuovo partito di estrema destra Vox, Villalba è un falangista, ovvero un fascista senza infingimenti; classe 1975, dal 2016 membro del comitato esecutivo del partito, già nel 1995 si era presentato senza successo alle elezioni europee con Falange Española de las Jons e aveva dichiarato che José Antonio e Ernesto Giménez Caballero, due degli ideologi del fascismo spagnolo, erano delle “anime superiori”. Questa volta però ha alte probabilità di entrare nel consesso europeo, magari insieme all’affine Caio Giulio Cesare Mussolini, candidato con Fratelli d’Italia.

C’è infine da chiedersi cosa farà infine a Bruxelles la leghista dell’ultima ora Francesca Donato, presidente dell’associazione Eurexit? Di sicuro c’è solo che - se eletta - riceverà un lauto stipendio proprio dalle istituzioni che vorrebbe distruggere. Senza nemmeno l’attenuante inglese di essere pronta a rimettere il mandato una volta siglato l’accordo d’uscita. L'articolo integrale su L'Espresso in edicola da domenica 19 e già online su Espresso +


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