Le operazioni culturali della fondazione An che gestisce il patrimonio della destra, il giallo sulla sede di Forza Nuova. I legami mai spezzati dei sovranisti con il loro passato

La fiamma tricolore che arde sulla tomba di Benito Mussolini a Predappio ha un peso elettorale immenso ed è l’unico logo che è sopravvissuto alla Prima Repubblica, è ancora oggi il simbolo di Fratelli d’Italia, che stando ai sondaggi è al momento il primo partito in Italia. Basterebbe questo per dismettere ogni discussione sul tema della rescissione di vincoli e legami che affondano col fascismo eterno, a cui Giorgio Almirante volle dare forma democratica.

 

Legami mai sciolti nelle seconde linee del partito che non ha mai saputo fare i conti con una transizione politica e di appartenenza che costò la scomparsa di Gianfranco Fini e una diaspora che man mano è andata riassorbendosi sotto la guida di Giorgia Meloni e che però ha visto come primo atto la creazione nel 2009 della Fondazione An che detiene i gioielli di famiglia, compreso il prezioso logo, gli immobili e la linea culturale del partito.

 

Sotto le insegne della Fondazione la storia del Movimento sociale italiano, lunga e complessa, per i suoi rivoli e le sue propagazioni, dopo le tante scissioni e vicissitudini ha da molti anni una struttura che non solo amministra il patrimonio immobiliare dell’Msi ma tiene accesa e viva proprio la fiamma ideale. Ne è l’esempio il premio Caravella tricolore che viene assegnato ogni anno a coloro che si sono distinti per meriti politici e culturali nella difesa dell’italianità. Tra i premiati che imbarazzano troviamo l’associazione Campo della memoria, che ha nel suo logo lo stemma della X Decima Mas.

 

L’associazione Campo della memoria è un’associazione che si occupa della manutenzione e della celebrazione dei caduti della Repubblica sociale italiana, organizzando cerimonie alternative a quelle del 25 Aprile, tra cui la celebrazione di Rodolfo Graziani, ex generale dell’esercito italiano e criminale di guerra, uno dei fondatori dell’Msi, condannato a 19 anni per collaborazionismo e mai consegnato ai tribunali internazionali.

 

Rimanendo in tema, la Fondazione An ha premiato anche Ercole Viri, sindaco di Affile, che ha ricevuto il premio in «difesa della storia, per quanto fatto per il mausoleo intitolato a Rodolfo Graziani». Viri dichiarò che «Graziani è un simbolo positivo dei giovani». Tra i premiati si ritrova anche il gruppo musicale La compagnia dell’anello, storica band della destra identitaria che dei miti runici, del fascismo delle origini ha fatto il suo vessillo cantautorale, non disdegnando concerti organizzati da esponenti di Forza Nuova, come a Verona dove si esibirono in un concerto in memoria di Jan Palach organizzato da Michele Marai di Forza nuova.

 

Sul versante immobiliare rimane il mistero della sede che Giuliano Castellino occupò per ben due volte, prima nel 2009 e poi nel 2017, in via Giovanni Paisiello, 40 di proprietà della Fondazione An e che tutt’ora figura come sede ufficiale del movimento Forza nuova, anche per registrare il sito messo sotto sequestro dalla procura di Roma e quello della webzine Italia mensile.

 

In una nota, il presidente della Fondazione An, Giuseppe Valentino, smentisce che la sede sia ancora in uso da parte di Roberto Fiore e Giuliano Castellino, ma altri inquilini del palazzo giurano di averli visti nei giorni precedenti agli scontri proprio nell’immobile occupato. «Non abbiamo bisogno delle rapine di Lusi (ex tesoriere della Margherita, ndr), ci basta il senso di giustizia di Castellino e della sua comunità», disse qualche anno fa Francesco Storace, all’indomani dell’occupazione dell’appartamento nel 2012, perché alla fine «le radici profonde non gelano mai».