Il suo romanzo sulla vita dello scrittore francese Saint-Exupéry. “Ferrovie del Messico” di Gian Marco Griffi. La racconta di lettere “Il settimo sogno”. I consigli di lettura della scrittrice candidata nella cinquina

Racconti il suo romanzo. E ci dica perché dovrebbe vincere la più prestigiosa competizione letteraria italiana.
«“Rubare la notte” ha come protagonista lo scrittore francese Saint-Exupéry. Un uomo dimenticato da anni e ricordato solo per “Il piccolo principe”. Ho voluto raccontare la sua straordinaria vita di uomo e di scrittore. L’amore nei confronti di sua madre Marie, la passione per le donne (resterà per sempre con la moglie Consuelo ma tradendola e facendosi tradire senza mai trovare quella giusta), e poi l’amore puro per il volo e quello assoluto verso l’umanità. Il suo nuovo umanesimo prevedeva una collaborazione disinteressata tra gli uomini. Era devastato dall’idea che la smemoratezza umana permettesse la più terribile delle malattie: la guerra. È l’esperienza di una vita che al dolore mescola l’entusiasmo, quel Dio che è in noi e ci dà speranza. Se dovessi dire una ragione per vincere il premio Strega, direi perché è, appunto, un romanzo “letterario”».

 

Scelga dalla cinquina un altro libro: quello che ha apprezzato di più.
«Vale la pena leggere ogni libro della cinquina, ognuno racchiude un mondo. Sono tutti diversi, ma uniti dal filo rosso della famiglia. È una cinquina che indaga i rapporti familiari: i silenzi, le malattie, l’accudimento. Anche la grande fatica che la famiglia comporta».

[[ge:rep-locali:espresso:406641238]]

Ripeschi dalla dozzina un libro che avrebbe voluto vedere in finale.
«Sicuramente “Ferrovie del Messico” di Gian Marco Griffi avrebbe meritato di entrare in cinquina per la sua originalità, per la scrittura, e una fantasia debordante fatta anche, forse soprattutto, di una grande ironia. A me è piaciuto senza riserve».

 

Suggerisca ai lettori un libro, vincitore del Premio Strega, che vale la pena rileggere.
«Nessun dubbio: “Il dolore perfetto” di Ugo Riccarelli. Un libro di straordinaria bellezza e scritto con una lingua che era un vero e proprio cantato. Una saga familiare che ci ha parlato della Storia italiana. Se letta anche una sola volta non si dimentica più».

 

Lo Strega ha messo i vostri romanzi sotto i riflettori. Consigli un autore poco noto, un libro sottovalutato, una scoperta da promuovere.
«Mi lascia perplessa il fatto che la grande editoria si sia dimenticata di un immenso scrittore italiano: Vincenzo Pardini».