L’amore, la rabbia. L’impazienza. La protagonista dello spettacolo diretto da Martina Badiluzzi non ha nulla a che fare con l’Odissea

Avete presente l’Odissea studiata a scuola? E Penelope che tesse la sua tela in attesa di Ulisse? Ecco, dimenticate tutto. La Penelope di cui sto per parlarvi che ha il corpo e la voce di Federica Carruba Toscano - si sente sola ma desidera, ama, e di sicuro non resta immobile pur rimanendo chiusa fra quattro mura. Intraprende anche lei un viaggio, come Ulisse, che parte però dal corridoio di casa, dove ha deciso di trasferirsi lasciando le sue stanze troppo afose e impregnate di una strana puzza di bruciato, per guidarci nel suo mondo fantastico in cui diventa Penelope, Circe, figlia di Polifemo, Sirena, permettendole di definire la sua identità. Ecco perché questo spettacolo, secondo capitolo della trilogia al femminile di “The making of Anastasia”, sembra tutt’altro che un monologo, per alternanza di voci e registri (“Penelope” è una produzione di Oscenica, in coproduzione con Romaeuropa Festival, Primavera dei Teatri, Scena Verticale, Pergine Festival).

 

Lo ha scritto e diretto Martina Badiluzzi, che forse ricorderete come interprete e coautrice di “Fäk Fek Fik – le tre giovani” del Collettivo Schlab con la regia di Dante Antonelli. Badiluzzi (con la partecipazione della drammaturga Giorgia Buttarazzi) ci racconta di una Penelope stanca di aspettare dando voce ai suoi desideri e alla sua rabbia, e influenzata probabilmente dalla lettura del romanzo di Margaret Atwood “Il canto di Penelope”.

 

In quel corridoio, un tempo luogo di passaggio che conduceva nelle stanze di casa e oggi inesistenti, svettano i ventilatori da terra (l’allestimento elegante è di Fabrizio Cicero). Direzioni e altezze diverse indicano dove soffia il vento di Itaca e della vita. Nella sua casa-isola Penelope siede su una poltrona di cuoio, il trono da cui tutto vede e su cui tutto accade, a partire dall’incontro immaginario con il suo grande amore a lungo atteso. Dove avviene? In un bel ristorante vista mare. Lei è emozionata, racconta della sua infanzia, ma si lascia anche distrarre dal cameriere attraente. Poi il viaggio nel tempo tra i personaggi del mito/dell’infanzia, come il Padre-Polifemo che mangia una per una le sue amichette, private dei loro abiti e sgranocchiate. Federica Carruba Toscano è un’interprete strepitosa. “Penelope” sarà nei prossimi giorni al festival Primavera dei teatri di Castrovillari (Cosenza), da settembre girerà nel resto d’Italia. Non perdetelo.

 

Penelope
di Martina Badiluzzi, con Federica Carruba Toscano
Festival Primavera dei Teatri, Castrovillari
1° giugno 2023

 

APPLAUSI
Anche solo per guardare gli spettacoli con i piedi nella sabbia segnaliamo l’Andersen Festival di Sestri Levante (8-18 giugno). Dal palco palafitta installato nella Baia del Silenzio andrà in scena anche l’anteprima di “Dopo la tempesta”, spettacolo sui temi del cambiamento climatico, direzione artistica di Nogravity4monks.

 

E FISCHI

È arrivato quel periodo dell’anno in cui i teatri, ormai a fine stagione, presentano i cartelloni 2023-2024. A giorni, dunque, saranno rivelati titoli e calendari. Speriamo di non dover leggere gli stessi nomi nei diversi stabili d’Italia. Sarebbe meglio fare a meno di certe “affettuosità” e prendersi qualche rischio in più nelle scelte.