Alla riscoperta della voce: i più ricercati sono i classici, seguiti dai thriller e dai titoli di fantascienza e di fantasy. E il primo in classifica è Harry Potter. I risultati della ricerca Nielsen IQ

«Non leggete i libri, fateveli raccontare» provocava Luciano Bianciardi, in un piccolo, graffiante saggio su come diventare intellettuali. Gli italiani lo hanno preso alla lettera. Sono 10,7 milioni gli ascoltatori di audiolibri, 700 mila in più rispetto all’anno scorso, secondo una ricerca Nielsen IQ realizzata per Audible e presentata al Salone internazionale del libro di Torino.

Chi sono? In leggera prevalenza uomini, in controtendenza rispetto alla lettura dei libri che vede le donne in maggioranza. Sono principalmente compresi nella fascia di età 25-34, giovani decisamente immersi nel digitale, che già trascorrono almeno quattro ore su Internet. Ma sempre più l’esperienza dell’ascolto sta diventando un fatto trasversale alle generazioni, con uno scambio forte di titoli da ascoltare tra genitori e figli. Interessante il dato che gli appassionati di audiobook vivano soprattutto al Sud: in antitesi alla lettura tradizionale, che vede le regioni meridionali sempre un po’ più indietro. Quanto ai luoghi di lettura, è la casa il principale posto dove si ascoltano gli audiobook (70 per cento). Il commuting, il tempo per gli spostamenti in macchina o sui mezzi pubblici, viene dopo, a conferma che è la voglia di relax la principale motivazione dell’ascolto (49 per cento), seguita dal desiderio di ascoltare un libro quando non si ha voglia di leggere (33 per cento) e dall’obiettivo di imparare qualcosa di nuovo (29 per cento).

 

Cosa si ascolta? «I classici, soprattutto, seguiti dai thriller e dai titoli di fantascienza e di fantasy”, spiega Giorgio Pedrazzini di NielsenIQ: «Con una preferenza spiccata per una singola voce narrante (61 per cento), meglio se di un narratore professionista, più che per una narrazione fatta da più voci».

In un mondo che fatica ad ascoltare, insomma, gli italiani scoprono il gusto della voce. Un gesto ancestrale, in fondo: dell’uomo che racconta e ascolta storie da quando ha scoperto il fuoco.

La top ten degli audiolibri più ascoltati su Audible nel 2022 parla chiaro: al primo posto la saga completa di Harry Potter di JK Rowling letta da Francesco Pannofino; la versione integrale del Conte di Montecristo di Alexandre Dumas letto da Moro Silo; L’inverno dei leoni. La saga dei Florio 2 di Stefania Auci letta da Ninni Bruschetta; I pilastri della terra di Ken Follett letto da Riccardo Mei. Al quinto posto di nuovo Auci, con I leoni di Sicilia. La prima uscita della saga dei Florio. E ancora Ken Follett con il romanzo Per niente al mondo; I miserabili di Victor Hugo nell’interpretazione di Moro Silo; Tre di Valérie Perrin letto da Lucia Mascino; il ciclo di Dune di Frank P. Herbert, letto da Alessandro Parise; Mondo senza fine di Ken Follett (Kingsbridge 2).

 

«È interessante il fatto che l’ascolto non cannibalizzi la lettura dei libri di carta», nota Cristina Mussinelli, che da anni segue le dinamiche del mercato editoriale per l’Aie, Associazione italiana editori: secondo la ricerca, il 30 per cento degli intervistati acquista la versione cartacea di un libro ascoltato in audio o ascolta la versione in audiolibro di un titolo già letto. «È un comportamento che risulta anche a noi. L’audiolibro è spesso un modo per rivivere titoli che si sono già amati».

 

«Sono anch’io un lettore “feroce” di libri di carta. Non penso che apprezzare gli audiobook voglia dire essere dei traditori», interviene Juan Baixeras, Country Manager Spain & Italy di Audible: «Ho appena ascoltato Almudena Grandes, autrice che amo particolarmente, e che leggo e rileggo in carta. Credo che la differenza la faccia l’alta qualità delle produzioni, grazie alle grandi voci coinvolte e a una classe creativa capace di creare contenuti che entrano non solo nelle orecchie, ma anche nel cuore degli ascoltatori. Questa ricerca evidenzia soprattutto una cosa, al di là dei numeri: che ascoltare è diventata un’abitudine nella dieta mediatica anche degli italiani».

 

Perché se i campioni dell’ascolto restano i Paesi anglosassoni, Stati Uniti, Gran Bretagna e Europa del Nord in testa, il mercato italiano è decisamente in crescita.

«Dobbiamo ricordarci che stiamo parlando ormai di una vera e propria industria culturale, con migliaia di dipendenti e investimenti forti: per Audible più di 5 milioni di euro solo nel 2022 e un piano di forte espansione, correlato alla crescita degli audioascoltatori», aggiunge: «Abbiamo cominciato con 5.000 titoli, oggi ne abbiamo in catalogo 15 mila. Lavoriamo con le case editrici italiane ma abbiamo anche una divisione interna dedicata allo sviluppo di contenuti nostri, esclusivi. E di qualità».

Un’ossessione, per Baixeras: puntare ai migliori. Trasformare il tempo dell’ascolto in un tempo di qualità. Che, nell’era del rumore, è in fondo la vera scommessa dell’audiolibro: ecologia linguistica che restituisca alla parola tutta la sua potenza.