La celebre galleria Tacheles di Berlino rischia di essere trasformata in un centro commerciale. Il fotografo Petrov Ahner ha lanciato un'iniziativa di protesta che sta facendo il giro del web

Per le strade, nei bar, negli uffici: ogni momento è buono per mettersi in posa e dire "no" alla chiusura di uno dei centri d'arte più amati d'Europa. Il fotografo berlinese Petrov Ahner ha lanciato una battaglia artistica per impedire che la Kunsthaus Tacheles di Berlino - galleria d'arte, cinema e laboratorio nato nel 1990 con l'occupazione di un vecchio magazzino - venga trasformata in un centro commerciale.

Via mail, Ahner spedisce ogni giorno centinaia di cartelli in formato jpg con scritto "I support Tacheles" e da tutto il mondo, al blog www.isupporttacheles.blogspot.com, sono già arrivate oltre 300 immagini di artisti, fotografi, intere famiglie, che esprimono il loro appoggio alla nicchia d'arte del Mitte berlinese.

Gran parte degli scatti hanno come sfondo proprio i graffiti del Tacheles, che sono il vero arredamento interno della galleria, attiva anche come ristorante e locale notturno. Il progetto è partito a fine giugno e il 6 agosto, a Berlino, Ahner e il collettivo di artisti del Tacheles hanno organizzato uno sciopero dei consumi, accompagnato da un flash mob di fronte ai grandi magazzini KaDeWe.

In Italia, "I support Tacheles" è stato presentato a Forte Marghera (Venezia) dall'associazione culturale Cantiere Corpo Luogo e dalla curatrice della galleria berlinese Barbara Fragogna.

"Mi sorprende che molte foto siano scattate da veri professionisti - dice il fotografo Petrov Ahner - Ne sono arrivate addirittura da Istanbul e dagli Stati Uniti. Vuol dire che la Kunsthaus Tacheles ha lasciato il segno in molte persone. Combattere la sua chiusura con l'arte ci sembra il modo più giusto."

Il Tacheles, parola yiddish che significa "parlare senza censura", è il simbolo della Berlino anarchica e alternativa del dopo '89 ma oggi è sotto sfratto: i proprietari del terreno lo vogliono demolire e utilizzare per scopi commerciali. Da grande magazzino nel 1907, è stato un covo delle SS negli anni neri della Germania ed è sopravissuto ai bombardamenti della II Guerra mondiale diventando, da centro sociale occupato negli anni Novanta, l'attuale punto di riferimento per la vita culturale di Berlino.