E' quello che ha fatto il pd Luciano D'Alfonso per non perdere un appuntamento in occasione di Expo. Ma l'opposizione vuole sapere chi pagherà adesso il suo viaggio. Perché la compagnia si rifiuta di rimborsarlo

L’aereo dell’Alitalia in partenza da Pescara per Milano Linate è in ritardo, ma il presidente della Regione Abruzzo non può aspettare e chiama un jet privato del gruppo Berlusconi che lo preleva in tempi record. Una decisione che il governatore Luciano D’Alfonso (Pd) ha preso alla luce di quella che lui stesso ha definito “una necessità impellente”: raggiungere in tempo l’Expo di Milano, dove lui e la sua delegazione erano attesi per una conferenza stampa. “L’emergenza era tale”, ha dichiarato D’Alfonso, “da non permettermi di fare altro: non potevo mancare l’appuntamento all’Expo”.

Tutto è accaduto ieri pomeriggio, nell’arco di poco meno di un paio d’ore. D’Alfonso, insieme al sottosegretario della giunta regionale, ai presidenti delle Camere di Commercio di Chieti e Pescara e ad una dirigente dell’ente camerale pescarese, è pronto a salire sul volo delle 14.25 quando, a causa di un guasto, viene annunciato un ritardo sulla partenza. Passano i minuti e la situazione non sembra sbloccarsi, tanto che intorno alle 15 il presidente fa una telefonata alla Saga (la società che gestisce l’aeroporto), che prontamente mette a sua disposizione “un servizio alternativo”. Per la precisione si tratta di un jet privato della “Alba servizi autotrasporti”, di proprietà della Fininvest. Alle 16.15 il jet sei posti di Berlusconi è sulla pista dell’aeroporto abruzzese, pronto a partire alla volta di Milano con a bordo il presidente e il suo gruppo. L’aereo di linea decollerà invece alle 17.30, con buona pace dei passeggeri.

Resta solo un ragionevole dubbio: chi pagherà? L’ipotesi che la spesa possa ricadere sui contribuenti accende la bagarre. Il presidente della commissione Vigilanza del consiglio regionale Mauro Febbo (FI) pubblica sulla sua pagina Facebook l’ironica locandina rivisitata del film “Mamma ho perso l’aereo”, con su scritto: “D’Alfonso salta l’aereo per Milano e trova passaggio in jet. Ma chi paga il viaggio sul volo privato?”.

Per il governatore, paga chi ha generato il ritardo: “Chiederò i danni all’Alitalia visto che ho rischiato di perdere un appuntamento importante”. Ma la compagnia aerea non sembra pensarla così. “Il presidente della Regione Abruzzo è un passeggero come gli altri”, dicono dall’Alitalia, “e quindi dovrà attenersi a quanto previsto dalla Carta dei diritti del passeggero, che prevede rimborsi e indennizzi solo in determinati casi”. Nella Carta in questione, messa nero su bianco dall’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), sotto la voce “ritardo prolungato” si legge che il passeggero ha diritto all’assistenza in relazione alla durata dell’attesa. “Se il ritardo è almeno di cinque ore”, e non è questo il caso accaduto a D’Alfonso, “il passeggero ha la possibilità di rinunciare al volo senza dover pagare penali e di ottenere il rimborso del prezzo del biglietto”. Nessun riferimento al ricorso a mezzi alternativi, jet privati compresi.