Dopo quella sul Grana Padano e sul Parmigiano Reggiano, un'altra importante sentenza per la tutela di prodotti italiani Dop e Igp

L’aceto balsamico di Modena è uno dei pilastri della nostra produzione agroalimentare. E in quanto tale, uno dei prodotti più imitati e contraffatti. Ma lo scorso ?15 settembre il tribunale di Mannheim ha pronunciato una sentenza, che costituisce una pietra miliare nella tutela di ?una delle eccellenze emiliane.

Chiamato in causa da un produttore tedesco che usava ?la parola “balsamico” nei suoi preparati (“Deutscher balsamico-traditionell” e “1868 Balsamico”), il Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena si è costituito in giudizio col fine di far accertare l’abuso. Che il collegio giudicante ha sancito, chiarendo come la presenza della parola “Balsamico” sia un’evocazione dell’Indicazione geograficamente protetta (Igp) “Aceto Balsamico di Modena”, protetta da precise norme comunitarie.

In particolare, ?il processo che si è tenuto nel tribunale della città del Baden-Württemberg ha permesso di stabilire che “aceto balsamico” e “balsamico” non sono termini generici e non possono essere utilizzati in modo libero. ?La sentenza, dopo quella dell’esclusività di “Grana” associabile solo a “Padano” ?e quella dell’espressione “Parmesan”, utilizzabile solo per identificare il Parmigiano Reggiano, può essere di fondamentale importanza per ?la tutela di prodotti Dop e Igp.