Dagli “istituzionali” Ansuini e Rubei agli spin doctor di partito. Ecco le donne e gli uomini che governano le strategie decisive per il successo o la sconfitta dei leader politici

La comunicazione è sempre più lo strumento determinante per indirizzare successi o débâcle di un governo, di un partito o più in generale di un brand aziendale, soprattutto nell’epoca in cui ogni elemento, anche della vita privata, diventa preda dei social e di pubblici influenti.

 

In questa cornice, sono diversi i nuovi comunicatori che negli anni si sono distinti per aver inciso positivamente sull’immagine dei propri leader. Talvolta, instaurando un network di contatti imponente dal punto di vista strategico e relazionale. Tra questi ci sono indubbiamente Augusto Rubei e Paola Ansuini. Il primo, classe ’85 e già portavoce del ministero della Difesa e del ministero degli Affari Esteri, è forse l’unico under 40 in Italia ad aver saputo coniugare una profonda esperienza ai più alti livelli dello Stato, del giornalismo, della comunicazione politica/istituzionale e del management. Considerato un giornalista autonomo e indipendente, è salito alle cronache per aver ricostruito da zero l’immagine internazionale di Luigi Di Maio alla Farnesina dopo i disastri dei suoi predecessori, oggi è in forza alle relazioni internazionali di Leonardo Spa.

 

La seconda, condivide altrettanto una profonda esperienza professionale a metà tra la politica e il management. Cresciuta infatti in Banca d’Italia fin dal 1988 dove ha poi ricoperto la carica di responsabile della comunicazione, viene chiamata nel 2021 da Mario Draghi ai vertici dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi. Soprannominata, con ironia, la “portasilenzio” per i suoi modi sobri e cauti di gestire l’esposizione mediatica dell’ex premier, in passato - sempre per Bankitalia - ha ricoperto i ruoli di vicecapo della delegazione a Bruxelles a ha curato la comunicazione per il cosiddetto Financial Stability Board. Restando tra le file governative, oggi spiccano l’attuale e storica portavoce della premier Giorgia Meloni, Giovanna Ianniello e il suo braccio destro Tommaso Longobardi, che ha esportato dalle parti di via della Scrofa le tecniche apprese alla scuola di Caseleggio, contribuendo alla modernizzazione e all’impennata dei social di Fdi. La Ianniello, in particolare, si è fatta notare in occasione della campagna elettorale che ha trascinato Giorgia Meloni alla vittoria. Donna di partito, da sempre legata al centrodestra, iniziò la sua collaborazione con Giorgia ai tempi di Azione giovani. Dal 2008 al 2013 è stata impegnata nella giunta di Gianni Alemanno quando questi ha ricoperto il ruolo di sindaco di Roma.

 

Luca Morisi e Matteo Pandini per la Lega incarnano invece il momento forse di maggior successo della Lega. Non a caso il primo Governo gialloverde fu pesantemente condizionato dalla strategia aggressiva di Matteo Salvini, che fagocitò prima sui media e poi nelle urne il Movimento Cinque Stelle. Il vero direttore d’orchestra fu proprio Morisi, che allora con La Bestia disegnò indubbiamente la nuova linea politica del partito e contribuì a costruire il successo delle Europee del 2019. Non è forse un caso che l’erosione dei voti del Carroccio abbia coinciso con la scelta obbligata da parte di Morisi di defilarsi. Pandini del canto suo continua a ricoprire il ruolo di portavoce del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Già a capo della comunicazione di Salvini quando sedeva al Viminale, ha un trascorso storico nel Carroccio. Per il M5S sarebbe impossibile non considerare il social media manager di Giuseppe Conte, Dario Adamo, vero artefice del successo del nuovo capo politico grillino insieme a Rocco Casalino, che alle ultime elezioni ha saputo dimostrare ancora un’ottima visione strategica per il successo del nuovo Movimento.

 

Infine il Partito Democratico, con Monica Nardi e Laura Cremolini. Quest’ultima capo ufficio stampa con l’allora Ministro della Giustizia Andrea Orlando e subito dopo portavoce del Ministro del Sud Giuseppe Provenzano, oggi cura i rapporti con i media per la vicepresidente del Senato Anna Rossomando. Monica Nardi prosegue nel suo compito di portavoce di Enrico Letta, al fianco di Tiziana Ragni come capo ufficio stampa Dem.

 

Ieri e oggi, donne e uomini che operano nella comunicazione sono gestori, riferimenti, suggeritori, costruttori di contenuti e ingegneri di strategie. L’evoluzione di un mestiere che oggi sembra essersi ritagliato un nuovo vestito su misura, cercando di vincere la sfida di non snaturarsi. Perché vecchio e nuovo possono coesistere senza confliggere.