Oggi va alla Camera per definire Silvia Romano una terrorista, così da dimostrare fedeltà al Carroccio. Ma fino a quando era deputato di Angelino Alfano andava in visita ai Cie parlando di integrazione e accoglienza. Un campione di trasformismo più che di coerenza

«Lo scandalo è per i nostri trentamila connazionali morti di Covid, con tubo in gola, senza un nome sui media… invece una sconosciuta che viene liberata con riscatto faraonico, che torna sposata e convertita, le fanno una festa degna della vittoria al campionato del mondo di calcio». Lo scriveva alle 11 e 12 minuti di lunedì mattina sul suo profilo Facebook il deputato della Lega Alessandro Pagano. E poi via via, post contro il governo Conte, santini, appelli per riaprire le chiese, e poi quelli che hanno come tematica l’immigrazione, meglio se, come dice il deputato, clandestina.

Lo stile comunicativo è quello della Lega voluta e immaginata da Matteo Salvini, così in poco tempo e con un adattamento camaleontico Pagano si è completamente padanizzato. Poi martedì si è superato. Neanche Matteo aveva ancora osato tanto. Pagano ha definito Silvia Romano, tornata in Italia dopo 18 mesi di sequestro e in mano ai terroristi somali di Al Shabaab, una “neo terrorista”.    

Ma chi è Alessandro Pagano? Vecchia gloria della politica siciliana, originario di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, 61 anni, insegnate e commercialista, laureato in economia e commercio e scienze bancarie presso l’università di Messina. Esponente di Alleanza Cattolica, un’associazione che si propone lo studio e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa, è cresciuto politicamente nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano.

Debutta all’assemblea regionale nel 1996, dopo aver aderito nel 1994 alla nascita di Forza Italia. È due volte assessore in Sicilia, prima alla Sanità e poi, sotto il governo Cuffaro, ai Beni Culturali. È un super fedelissimo di Silvio Berlusconi che nel 2008 gli offre il posto alla Camera dei deputati con il Popolo delle Libertà e così nel 2013.  
Nello stesso anno transita nel Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, ci sta tre anni, e poi in dissenso con il partito sul ddl sulle adozioni civili, lascia il NCD. Adesso è “innamorato” di Matteo Salvini.

A proposito di Pagano, rais della Lega in Sicilia, esiste un video del luglio 2014, che lo ritrae all’interno del centro di accoglienza "Ipab" di San Cataldo, quasi nei panni di un prete francescano. Raccontava delle esperienze tragiche vissute dai migranti, parlava di integrazione dei popoli, e di come mescolare i nuovi arrivati con la comunità locale. A quei tempi a San Cataldo c’erano una settantina di migranti, ma nessuno gridava allo scandalo, al pericolo sicurezza. Anzi era un modo per dare lavoro, ai giovani e meno giovani. Perfino ad un parente del deputato, che lavorò dentro una cooperativa che si occupava di gestire il centro di accoglienza.

Il Nuovo Centro Destra di Alfano aveva messo le mani sul Cara di Mineo, come poi svelerà anche l’inchiesta giudiziaria su Mafia Capitale. Preistoria politica: e così zitto zitto, Pagano si è camuffato come un camaleonte nella terra dei gattopardi. E il Pagano diventò il Padano.