Il governatore Michele Emiliano esalta i risultati delle comunali nella sua regione. La realtà è però più complessa: solo in 5 comuni su 11 il Pd ha vinto con il proprio simbolo, in altri 5 i successi sono di liste civiche che in alcuni casi hanno strizzato l'occhio alla destra e ai 5 Stelle

«Siamo l'unica Regione italiana nella quale il centrosinistra, sia pure nelle sue varie forme, ha saputo prevalere in modo schiacciante sia sul Movimento 5 Stelle sia sul centrodestra, portando a casa una vittoria di 10 a 1». Esulta il governatore della Puglia Michele Emiliano. La sua regione ha resistito all'onda d'urto dei partiti di governo, l'accoppiata Lega-5 Stelle. Degli undici comuni andati al ballottaggio, solo uno, San Nicadro Garganico (Foggia), è finito al centrodestra.

Ma la vittoria non è così limpida come presentata dall'ex magistrato. Solo in cinque realtà pugliesi il Pd o altri partiti di centrosinistra hanno vinto con il proprio simbolo. Tra queste c'è Brindisi che ha visto trionfare Riccardo Rossi (oltre il 56 per cento dei voti) alla guida di una coalizione composta da democratici, Liberi e Uguali e varie liste di centrosinistra. Nettamente battuto Roberto Cavalera, esponente del centrodestra, che ha visto scomparire il bottino di quasi tremila voti di vantaggio, penalizzato anche dal mancato endorsement del leghista Massimo Ciullo, sconfitto al primo turno.

Dopo 20 anni di dominio della destra, anche Altamura, in provincia di Bari, sarà governata dal centrosinistra: a prevalere è stata Rosa Melodia che ha staccato di dieci punti percentuali Giovanni Saponaro, appoggiato in modo trasversale sia da esponenti forzisti sia da sostenitori dello stesso Michele Emiliano. Risultato identico in altri due comuni del barese, Acquaviva delle Fonti e Noci. Curioso, almeno per l'andamento politico di questi ultimi mesi, lo scontro al ballottaggio avvenuto a Conversano, dove Pasquale Loiacono, appoggiato da socialisti, Leu e varie liste civiche, ha avuto la meglio sul candidato del Pd Pasquale Gentile.


Michele Emiliano si intesta anche i successi di Mola e Casamassima, ma qui l'interpretazione del successo è sicuramente più complessa: prima di tutto i sindaci usciti vincitori, Giuseppe Colonna e Giuseppe Nitti, si erano presentati al primo turno con delle liste civiche. Nel caso di Mola, il Pd non ha neanche partecipato alla tornata elettorale con il proprio simbolo, mentre a Casamassima Nitti ha sconfitto, tra gli altri, proprio il candidato del Partito democratico. Va poi aggiunto che entrambi i neosindaci godono dell'appoggio del movimento Italia in Comune, che vede tra i suoi fondatori il primo cittadino di Parma ed ex 5 Stelle, Federico Pizzarotti.

Ancora più complessa è la realtà di due comuni brindisini, Oria e Francavilla Fontana. Nel primo ha vinto Maria Lucia Carone che, pur sconfiggendo uno sfidante di Forza Italia, non vanta esattamente un background di sinistra: la nuova sindaca partecipava alle elezioni sostenuta dall'Udc e da una serie di liste civiche centriste. A Francavilla Fontana il candidato del Pd, Maurizio Bruno, ha addirittura perso il ballottaggio, conquistato da Antonello Denuzzo, che ha partecipato con alcune liste riconducibili al centrodestra.

A chiudere la carrellata delle vittorie “dubbie” della sinistra pugliese, il 53,7 per cento a Bisceglie di Angelantonio Angarano, ex dem che ha però potuto contare sul sostegno di un ampio ventaglio di civiche, alcune delle quali vicine al centrodestra.