Come si vota, il funzionamento della legge elettorale, i cinque candidati a sostituire Rosario Crocetta a palazzo d'Orleans. Tutto quello che si deve conoscere sulle elezioni siciliane, ultimo importante test elettorale prima delle politiche del 2018

Domenica 5 novembre gli elettori siciliani sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo governatore e rinnovare l’assemblea regionale. Sono cinque i candidati per Palazzo d’Orleans: Giovanni Cancelleri, Giuseppe Fava, Roberto La Rosa, Fabrizio Micari e Nello Musumeci. Non partecipa alla tornata elettorale il governatore uscente, Rosario Crocetta, che aveva presentato una lista poi esclusa per ritardi. Le elezioni del 5 novembre hanno un doppio significato: non si decide solamente il prossimo governo regionale, ma misureranno i rapporti di forza dei partiti in vista delle elezioni politiche della primavera 2018.

QUANDO SI VOTA
Circa 4 milioni e 600mila siciliani sono chiamati alle urne domenica 5 novembre. I seggi saranno aperti dalle 8 alle 22. I cittadini di almeno 18 anni dovranno portare con sé un documento d’identità e la tessera elettorale. Per coloro che non risiedono in Sicilia sono previste delle agevolazioni di viaggio: Alitalia, Trenord e Ntv provvederanno all’applicazione di agevolazioni sui trasporti aerei e ferroviari a favore degli elettori che si recheranno a votare. Inoltre, per quanto riguarda i viaggi autostradali, l’Aiscat ha reso noto che le concessionarie autostradali applicheranno la gratuità del pedaggio, sia all’andata che al ritorno, per i soli elettori residenti all’estero.

COME SI VOTA
Nei seggi verrà fornita agli elettori una scheda gialla, suddivisa in rettangoli, ognuno corrispondente a una lista provinciale. Di fianco a ogni lista provinciale è indicato il nome del candidato alla carica di governatore. Come di consueto, si dovrà barrare con una “X” la lista provinciale prescelta. C’è la possibilità di esprimere una preferenza per il candidato deputato all’assemblea regionale preferito, scrivendone il nominativo. Sulla destra poi si dovrà segnare con un’altra “X” il nome del candidato alla presidenza della regione, il simbolo della sua lista, o entrambi. C’è la possibilità del voto disgiunto: votare per una lista provinciale e una regionale non collegate tra di loro. Qualora venga espressa la preferenza solamente per una lista provinciale, il voto andrà automaticamente alla lista regionale ad essa collegata.


COME FUNZIONA LA LEGGE ELETTORALE
L’elezione del governatore siciliano è diretta e a suffragio universale. Non sono previsti ballottaggi: vince chi raccoglie più voti. Gli elettori voteranno anche i deputati dell’assemblea regionale. Nel 2013 l'assemblea regionale ha deciso la loro riduzione da 90 a 70. Di questi, 62 sono designati con metodo proporzionale su base provinciale, con liste collegate a una lista regionale per la quale è prevista una soglia di sbarramento del 5 per cento. Saranno 16 i deputati eletti nella provincia di Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta, 2 a Enna. Dei restanti otto seggi, uno spetta al governatore eletto, sei fanno parte della lista regionale del candidato presidente, una sorta di lista bloccata che funziona da premio di maggioranza per il vincitore delle elezioni. Il seggio restante poi è destinato al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze.

I CANDIDATI (in ordine alfabetico)
Sono cinque i candidati alla successione di Rosario Crocetta a Palazzo d’Orleans.

Giancarlo Cancelleri, 42 anni, è il candidato del Movimento 5 Stelle. Deputato regionale, è stato scelto con il metodo delle primarie online sulla piattaforma Rousseau, alle quali ha ottenuti 4.350 voti. A inizio settembre il risultato delle "regionarie" era stato sospeso dal Tribunale di Palermo per l'esclusione ingiustificata di Mauro Giulivi, candidato all'assemblea regionale. Il Movimento ha deciso di non ripetere le votazioni. Per Cancelleri, originario di Caltanissetta, è la seconda candidatura a governatore della regione: nel 2012 prese 368mila preferenze, arrivando terzo nella gara elettorale.

Claudio Fava, 60 anni, è il candidato dell’area di sinistra che ha scelto di non coalizzarsi con il Partito Democratico. È deputato della Repubblica, dal 28 febbraio 2017 fa parte del gruppo dei fuoriusciti del Pd (di cui non ha mai fatto parte, ndr) di Articolo 1-Mdp. La lista che lo sostiene è “Claudio Fava presidente – Cento Passi per la Sicilia”, ed è appoggiato da Articolo 1-Mdp, Sinistra Italiana, Possibile e Verdi.

Roberto La Rosa, 61 anni, è il candidato di “Siciliani Liberi”, movimento indipendentista siciliano. Dice di sé, parlando in terza persona: «Roberto La Rosa è un indipendentista siciliano, un autentico patriota, mai disposto a compromessi con i partiti italiani, con la vecchia politica, da sempre con il cuore in prima linea nella difesa degli interessi del Popolo Siciliano e del diritto della millenaria Nazione Siciliana ad avere uno Stato Libero ed Indipendente».

Fabrizio Micari, 54 anni, è il candidato del centrosinistra. Dal 2015 è rettore dell’Università di Palermo, carica da cui si è messo in congedo per la durata della campagna elettorale. Micari è sostenuto dal Partito democratico, da Alternativa popolare di Angelino Alfano, e dalle liste “Sicilia Futura” e “Micari Presidente”. La sua candidatura è stata fortemente sostenuta dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Nello Musumeci, 62 anni, è il candidato del centrodestra unito. È la seconda volta che si candida a governatore della Sicilia: nel 2012  ha ottenuto 521mila preferenze, arrivando secondo dietro Rosario Crocetta. È sostenuto da Forza Italia, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia, Udc, e dalle liste “Popolari e Autonomisti” e “#diventeràbellissima”.


COSA DICONO I SONDAGGI
Una poltrona per due. Secondo l'ultimo sondaggio Demos, sarà uno tra Musumeci e Cancelleri il successore di Rosario Crocetta a Palazzo d'Orleans. Il candidato di Forza Italia, Noi con Salvini e Fratelli d'Italia avrebbe il 35,5 per cento delle preferenze, seguito dal pentastellato che si aggiudica il 33,2. Testa a testa anche per il terzo posto tra Micari e Fava: il rettore dell'Università di Palermo ha il 15,7 percento, il candidato delle sinistre il 13,8. L'indipendentista La Rosa si ferma invece all'1,8 per cento.