Chiedono ordine e rigore. Cancellano saluti romani e svastiche. Tifano Obama. Come cambia Forza Nuova nell'era della destra

Il quinto Campo d'Azione di Forza Nuova si svolge fuori e dentro una palazzina occupata sulla Via Tiberina, dalle parti di Prima Porta, a nord di Roma: Casa Montag. Guy Montag è il protagonista di 'Farhenheit 451'. Il vigile del fuoco che si ribella ai roghi dei libri e si unisce alla resistenza. Tradizionalmente non un loro eroe. "Noi amiamo molto Orwell", spiega un tizio dall'accento padano. E amate anche Bradbury, verrebbe voglia di replicare, dal momento che 'Farhenheit 451' non è di Orwell, ma dello scrittore americano? Brutti sporchi e cattivi. Poco inclini a perder tempo coi libri e la cultura, avversi alla complessità e alla riflessione. Ma il raduno dei camerata forzanovisti - "fratelli forzanovisti" come li definirà nel suo intervento Roberto Fiore con ineffabile eufemismo - non è soltanto questo. Anzi, è soprattutto un'accolita di entusiasti membri di un club misterioso, una società segreta che si vela e si rivela, grazie a un'abile regia interna. Quello che colpisce è questa sensazione di forza. Trattenuta, sorniona. Sembra quasi che tutti loro siano a conoscenza di un segreto che li unisce. Qual è il segreto che condividono i ragazzi di Forza Nuova, che cosa li rende euforici?

Il duo Anna Lami (ufficio stampa) e Martin Avaro (dirigente nazionale e protagonista degli scontri di aprile scorso alla Sapienza), è addetto all'accoglienza. Martin ha 29 anni e l'aria di chi si è appena asciugato i capelli dopo aver fatto 80 vasche: sano, biondo, pariolo. Porta jeans e Clarks marroni e, illustrando il programma del Campo, dice: "Stasera suonano le Innocenti Evasioni, gruppo che fa cover di Lucio Battisti, cantante di destra. Come Mina e Max Pezzali e Laura Pasini. E anche De Rossi e Buffon". Tira via subito il panno e scopre il Pantheon, l'affresco con le figurine dei santi. Non c'è più alcun dubbio. Non è più il tempo delle estenuanti discussioni sulla copertina de 'Il mio canto libero', per decidere se quelle mani alzate fossero o no una metafora del saluto romano. A Cesare quel che è di Cesare.

"Noi non abbiamo pregiudizi. La mia canzone preferita", interviene Anna Lami, "è 'Anime Salve' di De Andrè". Il film preferito di Martin è 'C'era una volta in America'. "Sono quelli di sinistra ad avere un sacco di fissazioni, l'antifascismo per esempio. Noi non siamo anticomunisti. Noi non siamo anti niente". Non siete neanche anti-immigrati? "Siamo anti-immigrazione", precisa Anna, "non anti-immigrati. È l'immigrazione che crea il razzismo. La nostra idea è che le frontiere debbano essere chiuse, punto e basta". E Schengen? "Siamo anti-Schengen". E l'asilo politico? "Siamo anti-asilo politico, è una truffa". Anche il papa ha parlato di accoglienza. "Noi siamo a favore del papa. Noi siamo cattolici, ma in questo caso non siamo d'accordo". Cioè siete anti-accoglienza. "Esatto".

Al Campo d'Azione, complice anche un clima inclemente, non ci sono molte attività. Un maestro d'arme insegna blandamente a incrociare gli spadoni, qualcuno improvvisa una gara di tiro con la mazzafionda. Michele, Lorenzo e altri tre o quattro ragazzi arrivano da Milano. Con loro una delle poche femmine, una ragazzina di 16 anni con bellissimi occhi azzurri. "Li ho conosciuti nel mio quartiere, Chiaravalle", racconta: "Intorno alle nostre case erano cresciuti quattro campi nomadi abusivi. C'erano furti e tensione, ma nessuno ci ascoltava. Quelli di Forza Nuova sono venuti, e sono rimasti con noi. Facevano dei presìdi con noi, parlavamo con le istituzioni al posto nostro. Alla fine sono riusciti a farli sgombrare. Per questo sono qui".

"Dobbiamo raccontare balle ai nostri genitori per frequentare Forza Nuova", dice Michele, figlio di un antifascista. "E tutto per colpa dei giornali, che ci dipingono come dei mostri. Io sono di Forza Nuova per reazione, per rabbia contro la sinistra. A scuola, quelli di sinistra facevano le occupazioni soltanto per fare bordello, e farsi le canne. Io ho bisogno di regole e ordine". Voi non vi fate le canne? "No. Beviamo birra". Il bar del campo d'Azione vende infatti solo birra, litri e litri di birra. Devono aver ereditato questa abitudine dall'Inghilterra, da mods, skinheads e i vari gruppi della controcultura working class anni Settanta.

Nel giardino dietro al bar i camerata più arditi, tra questi una numerosa falange da Piacenza, hanno piantato la tenda sfidando il freddo e l'umido. Indossano giubbotti, occhiali Ray-Ban a goccia, jeans e felpe scure. Non sono tanto diversi dai colleghi della sinistra militante, i gruppi Rash per esempio (gli skinheads di sinistra), si vestono quasi nello stesso modo. E forse condividono anche alcune passioni, gli indiani d'America, Bobby Sands e gli attivisti dell'Ira, 'Braveheart', 'Balla coi lupi', 'Trecento'... "Non abbiamo tatuaggi, non mostriamo svastiche", incalzano. Ma chi siete allora? "Siamo persone normali, contrarie alla violenza". Siete razzisti? "No. La Lega è razzista. Che fa entrare gli immigrati come mano d'opera a basso costo per le imprese del Nord e poi li tratta come bestie, vietando loro di avere un posto dove pregare". Siete xenofobi? "No". Siete fascisti? "Siamo nati dopo la caduta del muro di Berlino, lo capite da soli...". Cosa?

Nel reparto merchandising ci sono le fibbie col duce e i fasci. Sulle felpe, delle quali si occupa personalmente Martin Avaro, c'è scritto 'Giovinezza in marcia', 'X Mas', 'El Alamein', 'Mussolini', 'Arditi'. Ma anche 'Bush's war for oil', o 'Arancia meccanica'. Tra i libri 'Cuori neri' di Telese e i sempiterni Julius Evola e Drieu de La Rochelle. I dischi più venduti sono quelli degli Hobbit e i 270 bis di Marcello de Angelis, ma l'unico vero culto musicale della destra estrema rimane Massimo Morselli, il De Gregori nero. Fondatore insieme a Roberto Fiore di Forza Nuova.

L'intervento di Roberto Fiore è l'evento più atteso del Campo. Ci saranno 200 persone ad ascoltarlo, tutti giovanissimi, quasi tutti maschi. Fiore ha 11 figli e una leggera zeppola. Sale sul palco insieme a Gianni Correggiari (vice-segretario nazionale) a Dimitri Zafeiropoulos, editore, in rappresentanza della Grecia e Gerhard Kurzman, deputato del Fpo, partito di estrema destra che ha preso quasi il 30 per cento dei voti alle ultime elezioni in Austria e viene accolto come un eroe. Fiore auspica un ritorno all'agricoltura contro l'effimera e fallace finanza, e delinea una cordata di alleanze tra partiti europei di estrema destra che comprende anche Spagna, Portogallo e la Russia di Putin. Il deputato austriaco, che fino a quel momento aveva sorriso, al nome di Putin ha un sobbalzo. "No, Putin no", dice. Intanto al Campo arriva il principe Ruspoli, e Fiore ne approfitta per chiedere per lui un applauso. Conclude Dimitri, che indossa un completo giacca-camicia-cravatta all black e ha uno sguardo torvo da dispeptico. Senza alzare la voce, senza alzare neanche lo sguardo dice: "Tenetevi pronti, camerati. I tempi stanno per cambiare. Nel 1929, dopo una crisi economica identica a quella che stiamo vivendo, tutto è cominciato". La folla esulta, applaude e poi si disperde.

"Adesso basta": il duo Anna Lami e Martin Avaro ci congeda alle otto di sera. "Durante i concerti capita che qualcuno beva una birra in più e potrebbe dire o fare cose che potrebbero essere interpretate male". Non una parola in più. Salutano e tornano dentro, nell'inaccessibile. Qual è il segreto che condividono i ragazzi di Forza Nuova, che cosa li rende euforici? Sono convinti che il loro club stia per essere promosso in serie A, che rischi addirittura di vincere lo scudetto. Per questo sono diventati cauti. La loro ascesa dovrà essere accompagnata da una tifoseria presentabile: via le svastiche, via i saluti romani e basta 'Negri ai forni'. Basta anche con Céline. Martin, per esempio, sta leggendo 'Durante' di Andrea De Carlo. E alle elezioni americane chi votereste, chiedo mentre si allontanano. "Obama, è ovvio". Ma voi odiate il multi-culturalismo, voi ritenete fallito il modello americano, Obama è nero... "Quello è più bianco di me e te", spiegano: "Quello è bianco dentro". I tempi stanno per cambiare...