«L’Europa ha bisogno di un modello economico diverso, che dia priorità alla sostenibilità». Parla il commissario europeo per l’Ambiente

«L’Europa ha bisogno di un modello economico diverso, che dia priorità alla sostenibilità». Il lituano Virginijus Sinkevičius, classe 1990, è il Commissario europeo per l’Ambiente. Nominato a 28 anni, il più giovane nella storia, dopo un passato come ministro dell’Economia e dell’Innovazione della Lituania, dal 2019 gestisce uno dei portafogli prioritari dell’Unione. È stato tra i promotori del Green deal europeo e in particolare della delicata legge sul ripristino della natura, che ha recentemente ottenuto un faticoso via libera dal Parlamento Europeo.

«È il nostro biglietto per un continente verde. Sappiamo che non è una sfida semplice, ma possiamo avere una possibilità realistica con una volontà politica e una società coesa», dice Sinkevičius a L’Espresso, spiegando come il cambiamento climatico sia alimentato dal nostro uso eccessivo delle risorse, che distrugge la biodiversità e alimenta l’inquinamento atmosferico. «L’Italia è testimone in prima persona degli effetti negativi: penso al crollo del ghiacciaio della Marmolada nel 2022. Per non parlare dei danni ambientali, oltre che sociali, della spaventosa invasione russa dell’Ucraina».

 

A meno di un anno dalle elezioni europee del 9 giugno 2024, il rappresentante della presidente Ursula von der Leyen precisa che ha ancora molto lavoro da fare e tanti obiettivi importanti da raggiungere. Sta lavorando a nuove leggi sulla qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti, il ripristino della natura («per ogni euro investito in questo progetto, ne guadagniamo 38 in benefici»), regolamentazione delle batterie elettriche e protezione degli oceani. Proprio quest’ultimo tema, la salvaguardia dell’ecosistema marino, è tra le sue priorità.

 

«La gestione sbagliata dei rifiuti a terra, porta all’inquinamento da plastica nel mare, con conseguenze gravissime per la salute umana e danni enormi sul turismo, sui pesci e sulla pesca. Ma stiamo finalmente cambiando rotta». All’interno della legislazione europea “Marine strategy framework directive”, infatti, è stato approvato un piano d’azione “Inquinamento zero” che prevede entro il 2030 di ridurre i rifiuti di plastica in mare di almeno il 50% e i resti di microplastica di almeno il 30%. Inoltre, anticipa, sono in corso trattative a livello comunitario per creare un nuovo trattato vincolante sull’inquinamento da plastica. Negoziati che «continuano ad avanzare, anche se non stanno procedendo rapidamente come speravo».

 

Sull’energia nucleare, una delle battaglie di Matteo Salvini, la Commissione sembra non opporsi più alla volontà del leader leghista: «È una scelta che spetta agli Stati membri, noi siamo neutrali al riguardo». Pur elogiando il «dialogo buono e aperto» con il governo guidato da Giorgia Meloni, che «sicuramente si focalizza sulla protezione ambientale», Sinkevičius ricorda l’alto «numero di procedure di infrazione pendenti» contro il nostro Paese, invitando le nostre istituzioni a sforzarsi per «conformarsi urgentemente al diritto ambientale dell’Ue». Il delegato all’ambiente si riferisce, ad esempio, al problema delle discariche italiane abusive o fuori norma. Sono almeno 24, sparse in tutta la penisola. Una di queste è Malagrotta (Roma), che rappresenta ancora un «grande danno di contaminazione, soprattutto per le falde acquifere».

 

Nella visita in Italia dello scorso marzo, il Commissario ne ha parlato direttamente con il sindaco Roberto Gualtieri, a cui ha comunicato l’ultimatum di ridurre la discarica urbana di rifiuti fino ad almeno il 10% entro i prossimi 12 anni, aumentando la raccolta differenziata e puntando a raggiungere un’economia circolare. Riguardo al nuovo termovalorizzatore annunciato dal primo cittadino della Capitale, Sinkevičius si dice soddisfatto, anche perché «la maggior parte delle grandi città europee già lo hanno». Visitando il Bosco Verticale a Milano, ha anche ribadito la necessità di aumentare le aree verdi e non ridurle. Concetto espresso anche nell’incontro con i ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Quanto è essenziale accelerare verso la neutralità carbonica? «Le devastanti inondazioni in Emilia-Romagna sono un duro promemoria dell’importanza di affrontare il cambiamento climatico prima che sia troppo tardi.

 

Ma l’esperienza italiana non è un caso isolato. Altre parti del mondo (come Stati Uniti, Germania, Belgio), hanno assistito al passaggio da siccità prolungata a forti precipitazioni, che causano notevoli perdite di vite umane e danni. Più il Pianeta si riscalda, più questi eventi saranno frequenti». Di centrale importanza poi la risposta a questi disastri, così come la prevenzione, che spesso viene dimenticata. «Grazie al Meccanismo della protezione civile dell’Unione europea stiamo condividendo le competenze per migliorare i sistemi di allerta e gestione per ogni calamità».

 

Lo scopo più ambizioso per il membro baltico della Commissione è arrivare a zero emissioni entro la metà del secolo. Il suo mandato scadrà l’anno prossimo ma, ciò nonostante, si aspetta molte novità da questi ultimi mesi rimanenti. «Continuerò a sottolineare i vantaggi della transizione verde, spiegando ai cittadini, in particolare alle giovani generazioni, tutti i risultati positivi che abbiamo raggiunto e quelli migliori che dobbiamo e possiamo ancora raggiungere». Verso un clima migliore, percorrendo una strada ardua ma non impossibile. «Quando ci prendiamo cura dell’ambiente, in realtà ci prendiamo cura di noi stessi», conclude.