«Fa parte del gruppo politico che vuole un'Europa delle nazioni ed è vicina a Orban. Con lei sarà più difficile mantenere saldi i principi su cui si regge l'Europa e lo stato di diritto». Parla Alexandra Geese, europarlamentare tedesca del gruppo dei Verdi

«Un potenziale governo Giorgia Meloni mi preoccupa perché fa parte del gruppo politico che vuole un'Europa delle nazioni e non un’Europa unita». A dirlo è Alexandra Geese, europarlamentare tedesca del gruppo dei Verdi, che ha relazioni di lunga data con l'Italia e che segue da vicino la nostra politica. «In questa fase difficile, con la guerra in Ucraina, la democrazia in pericolo in mezzo mondo e la crisi energetica che ci attanaglia abbiamo bisogno di grande unità».

 

Cosa intende per Europa unita?
«Un'Europa in grado di negoziare insieme gli acquisti energetici ad esempio e che abbia una politica di sicurezza forte e chiara. Invece già adesso tra gli alleati della coalizione italiana ci sono conflitti in merito alla politica estera».

 

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Quali sono i timori?
«Che il governo italiano possa vacillare sulle sanzioni contro Putin ad esempio. vedo con preoccupazione il fatto che questa coalizione chieda la rinegoziazione del Pnnr, di cui l'Italia è il maggiore beneficiario e che le è tanto necessario non solo per fare fronte alla crisi economica ma anche per la transizione verde. Abbiamo visto cosa è successo ai fiumi italiani quest'estate!».

 

Non la incoraggia il fatto che Meloni possa essere la prima donna italiana a ricoprire l'incarico di premier?
«L'importante è che le donne al vertice sostengano i diritti di tutte e tutti. Meloni fa parte dello schieramento che vuole abolire l'aborto, che non considera famiglie le famiglie non tradizionali basate su legami di amore e solidarietà. Meloni giudica devianze i comportamenti personali. Come persona e donna che ama la libertà mi preoccupa molto».

 

Come vede la vicinanza di Meloni a Polonia e Ungheria?
«I deputati di Fratelli d'Italia hanno appena votato contro la risoluzione del Parlamento europeo che considera l'Ungheria non essere più una democrazia ma un'"autocrazia elettorale". D'altronde Meloni ha detto più volte di ispirarsi a quell’Orban che ha ridotto le libertà democratiche a un lumicino. Con lei a capo dell'Italia sarà ancora più difficile mantenere saldi i principi su cui si regge l'Europa e lo stato di diritto. Sono preoccupata per il futuro del Green deal vista l'ambiguità dell'estrema destra verso la lotta al cambiamento climatico. E poi per la direttiva sulla violenza contro le donne a cui sto lavorando: la tendenza della destra è quella di andare contro la convenzione di Istanbul. Mi chiedo se, con la vittoria delle destre anche in Svezia e in Italia, in sede di Consiglio europeo avremo una maggioranza qualificata».