Estremista di destra, è stato parà, mercenario, funzionario di Fn. Ora è accusato di avere gestito mitra e pistole usate da Coulibaly negli attacchi dello scorso gennaio
Un ex mercenario di estrema destra ed ex funzionario del Fronte National ha contribuito ad armare gli stragisti islamici che hanno terrorizzato Parigi nello scorso gennaio. Gli ultimi sviluppi nell'indagine sull'assalto alla redazione parigina dello scorso gennaio sembrano usciti dalla trama di una fiction televisiva. Ma i provvedimenti della magistratura francese adesso sembrano confermare i sospetti che circolavano da mesi: un kalashnikov e quattro pistole usate da Amedy Coulibaly sono passati dalla rete di
Claude Hermant un personaggio dai mille misteri e una sola certezza,
l'odio xenofobo. Hermant e la sua compagna sono stati posti in stato di fermo. Gli inquirenti sarebbero riusciti a dimostrare che le armi usate per uccidere una poliziotta e quattro ostaggi catturati in un supermarket parigino erano transitate dalla società della donna, per poi essere vendute a Coulibaly nella città belga di Liegi.
I due sono già in cella dal 23 gennaio, due settimane dopo la prima ondata di massacri jihadisti in Francia, con l'accusa di traffico d'armi internazionale. Avrebbero modificato mitragliatori e pistole destinati al mercato dei collezionisti rendendoli perfettamente funzionanti. Un'indagine nata nella primavera 2014, dalla quale però emergono misteri su misteri. Inclusa la possibilità che Hermant fosse un informatore della polizia francese e belga.
Tutta la storia di quest'uomo ha aspetti romanzeschi, ricostruiti da una lunga inchiesta di “Liberation”. È stato paracadutista, congedandosi con il grado di sergente nel 1982. Ma negli anni di attività militare avrebbe operato anche con i servizi segreti francesi. Viene segnalato come mercenario in Angola. Poi ricompare nella guerra jugoslava, combattendo con la legione croata che aveva richiamato volontari neofascisti da tutta Europa. Quindi nel 1999 finisce in cella in Congo, con il sospetto di avere partecipato a un complotto contro le autorità locali. Ma viene rilasciato, per un intervento delle autorità francesi che ha fatto ipotizzare come in realtà fosse in missione per conto degli 007 di Parigi.
Non solo. Tra il 1994 e il 1999 è stato membro del servizio d'ordine del Fronte National. Lui stesso nel 2001 disse di avere fatto parte di una cellula clandestina creata dal partito nel 1997 per alimentare la rivolta nelle banlieu. Il compito del gruppo era di infiltrarsi nelle periferie, prendere contatto con le bande criminali e giovanili, condizionandole e incitandole alla rivolta. Tutto questo per alimentare un senso di insicurezza che avrebbe permesso al Fronte di ottenere consensi. Rivelazioni smentite dai vertici del movimento nazionalista.
Nel 2008 assieme a un altro ex del Fn crea a Lille l'associazione di estrema destra “La maison du peuple flamand”, facendosi notare per una serie di iniziative contro i musulmani, caratterizzate dalle grigliate in piazza di carne di maiale. È anche l'animatore dei “Campi di Ares”, dal nome greco del dio della guerra, dove si insegnavano tattiche militari ai giovani neofascisti. Nell'ottobre 2011 organizza una manifestazione a Lille con Serge Ayoub, il leader della Terza posizione francese, sciolta dopo l'omicidio dell'antifascista Clement Meric. Anche “La maison” è stata chiusa nel 2012.
Da allora l'ex parà si è dedicato alla vendita di patatine fritte in un chiosco con la moglie, svolgendo lavori saltuari come vigilantes o promuovendo sfide di paintball, un gioco con fucili che sparano proiettili alla vernice. Attività di copertura, perché in realtà, avrebbe sfruttato la sua rete di camerati per acquistare, modificare e rivendere armi. Usate da rapinatori. E anche dagli attentatori islamici. Una circostanza che sembra fatta apposta per alimentare le tesi complottiste più ardite.