Affetta da una gioia fuori scala, la conduttrice canta, sempre e comunque. A sorpresa e senza apparenti motivi. Cogliendo impreparato anche lo spettatore più scaltro

Noi vogliamo intrattenere le solitudini, anche chi non va in vacanza ha diritto a passare un’estate col sorriso. È stato chiaro Angelo Mellone alla presentazione dell’offerta estiva della Rai. Certo, che poi il sorriso di cui sopra non fosse del telespettatore ma della conduttrice di “UnoMattina Estate” in fondo sono solo dettagli.

Serena Autieri, che tanto ha dato alla tv tutta, è tornata come un panino tra i due blocchi di Tiberio Timperi, ovvero un’ora di chiacchiere inserite nelle tre di programma quotidiano con ospiti sovente ripescati dal dimenticatoio solo per l’occasione. Accompagnata da un solido Gigi Marzullo che a volte riesce persino a restare serio nonostante gli facciano ripetere le sue domande a mo’ di filastrocca natalizia («Meglio un legame senza amore o un amore senza legami?», dice, sforzandosi di crederci), Serena Autieri non sente l’obbligo di staccare gli occhi dal gobbo e ride, gioisce, stringe le mani al petto, saltella radiosa e ricomincia di slancio.

Un entusiasmo inusitato che si spalma come marmellata, una felicità inserita in ogni luogo, che poi si parli di anniversari o di merende con le prugne poco importa. E per sottolineare quanto sia contenta, ogni santa mattina persino con Caronte che si dà il suo bel da fare per far svaporare il buonumore ai più, si appropria con decisione dell’aggettivo “bello”, che al massimo trasforma in variazioni sul tema, come: «Ma che bello», «Quanto è bello» e così via.

Spesso accade poi che Autieri faccia battute che la fanno ridere, per esempio entra in studio con un peso da palestra perché «sono una conduttrice di peso», oppure se per caso si parla dell’uso del tanga al mare, chiede se visto che in spiaggia ci sono tanti bambini non sarebbe il caso di mettere il bollino blu. E giù a ridere, che si sa, così il tempo vola.

Ma soprattutto, mentre le sorridono anche i monti, Serena Autieri canta. Così all’improvviso, dal nulla, mentre sta intervistando l’ospite di turno, sottolineando una risposta, ricordando un qualche cosa, l’attrice afferra il microfono e zac! fa partire l’acuto. Muore Jane Birkin? Serena canta “Senza fine”. Si parla di tatuaggi? Ed ecco che intona a squarciagola “Tu vuò fa’ l’americano”. E così via, a freddo, senza preparazione alcuna e soprattutto senza nessun motivo se non quello di essere un’egregia interprete di musical che si porta il lavoro in studio. Al punto che viene solo da ringraziare il fatto che non sia una chirurga, perché altrimenti ci sarebbe da aspettarsi un taglio di bisturi in diretta. Con un risultato, questo sì, assolutamente esilarante, tanto da poter finalmente definire compiuta la missione del servizio pubblico.

 

DA GUARDARE
“Il Principe”, la docuserie in tre puntate sulla figura di Vittorio Emanuele di Savoia (disponibile su Netflix) ha almeno un grande pregio. Quello di riaccendere l’entusiasmo collettivo per la festa del 2 giugno, che celebra la vittoria della Repubblica sulla monarchia. E di questi tempi non è poco.

MA ANCHE NO
Filippo Facci è sessista? Cancelliamo il programma. I cronisti di Rai Sport fanno body shaming? Richiamiamoli di corsa dal Giappone. Praticamente il grosso del lavoro di viale Mazzini è fare la tele, disfare la tele, come Penelope. Sino a che a qualcuno non verrà la pazza idea di controllare prima chi si sta mettendo in casa.