Ieri “Finché la barca va”. Oggi la libertà di amare “aldilà di sesso anima e ragione”. Lei però rimane uguale: a cambiare siamo noi

«Tu sei quello che s’incontra una volta e mai più», così apparve all’Italia nel lontanissimo 1965 la cantante Orietta Berti, e sembra quasi parlare del suo amato Osvaldo, che sposò due anni dopo e dal quale non si è mai più separata. Quel debutto fu anche il suo primo e unico numero uno nella classifica discografica. Per tornarci ha dovuto aspettare Fedez e “Mille”, 56 anni dopo, ma nel frattempo non ha perso tempo, arrivando a segnare nel bene e nel male l’immaginario canoro del paese, con pezzi entrati nel linguaggio popolare, per non dire di azzardi metaforici che hanno portato a interpretare “Finché la barca va” come manifesto del qualunquismo centrista che nei primi anni Settanta si opponeva alla contestazione. E nel frattempo “Io ti darò di più”, “Io tu e le rose”, “Tipitipitì”, pezzi talmente oltranzisti sul fronte della sagra strapaesana da spingere secoli fa molti suoi colleghi a prendere le distanze e non condividere palchi con lei. Al che lei rispondeva con lo stesso pacato candore di oggi: «Che volete da me? Impegnata non lo sono, ma c’è posto per tutti», ma il bello è che poi rotolando attraverso i decenni finisce che le cose si ribaltano, che invece i colleghi, e per di più quelli giovani, fanno a gara ad averla con loro, prima Fedez, poi Rovazzi, e nel giorno del suo ottantesimo compleanno si è permessa di pubblicare un video di un recente pezzo intitolato “Diverso” che dice: «Io penso che le persone siano nate per amare al di là di sesso anima e ragione», quindi alla fine è diventata pure una cantante impegnata, a suo modo certo, senza perdere l’ardore e la semplicità contadina delle origini.

 

È diventata madrina dei Pride e se all’ultima parade non è salita sul carro è solo perché la sua età lo sconsiglia, ma altrimenti sarebbe stata lì in prima linea. Tutto questo accade perché la distanza temporale cambia le prospettive e quello che trent’anni fa ci faceva ribrezzo potrebbe improvvisamente piacerci: la memoria gioca strani scherzi, e trent’anni dopo vanno bene anche l’uomo dell’organino, l’uva fogarina e il fratello che aveva un grattacielo in Perù, basta che non sia materiale contemporaneo.

 

A queste condizioni Orietta la amiamo tutti, e siamo contenti di amarla, come rarissimo pezzo di unità nazionale. Eppure colpisce la straordinaria sua capacità di rimanere lì, sulle cime del mondo dello spettacolo, partecipando nel 2021 a Sanremo per la dodicesima volta con “Quando ti sei innamorato”, brano da dimenticare e infatti dimenticato, anche perché sradicato dal mondo dall’uscita di poco successiva di “Mille”, che rimane il più gradevole dei tormentoni estivi degli ultimi anni.

 

UP
A settantotto anni compiuti Rod Stewart ha dichiarato di voler voltare pagina e lasciarsi il rock alle spalle, cercando qualcosa di più adatto alla sua vita attuale. Nella sua carriera, il biondino dalla voce graffiante ha venduto 250 milioni di dischi ma lasciatecelo dire: meglio tardi che mai.

 

& DOWN
Adele ha raccontato di aver contratto un’infezione da funghi durante uno show a causa di fasce contenitive che hanno provocato col calore una reazione allergica. C’era proprio bisogno di usare una fascia del genere? Ma soprattutto, che bisogno c’era di raccontare ai quattro venti che effetto fa?