Torna, dal 18 al 23 aprile la più importante manifestazione europea del settore. Duemila espositori attesi a Milano. E, da Gaetano Pesce a Snøhetta, tutti i più grandi nomi del design

Milano continua a muoversi più che mai, mentre siamo ancora fermi con la mente al Grand Bal (la coreografia luminosa con installazioni ambientali e i lavori più intimi di Ann Veronica Janssens al Pirelli Hangar Bicocca) e piacevolmente frastornati dalle Cere Anatomiche: La Specola di Firenze di David Cronenberg alla Fondazione Prada. La città è tutta un “Crescendo”, citando la parola d’ordine scelta, non certo a caso, dal direttore Nicola Ricciardi per la 27esima edizione di Miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea che si è appena conclusa, tre giorni con una grande partecipazione di collezionisti ed appassionati, eventi e opere nel rispetto della biodiversità e dell’ambiente come quelle visionarie di Eva Jospin, scelte per l’edizione 2023 di Carte Blanche della Maison Ruinart, un paesaggio scultoreo in cui ognuno di noi è invitato a immergersi.

 

Spiega il direttore durante la visita ai padiglioni di Fiera Milano City: «Crescendo non è un obiettivo, ma una traiettoria», che continua questa settimana con l’inaugurazione del Salone del Mobile, da 61 anni la manifestazione del settore del design più importante d’Europa.

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Dal 18 al 23 aprile prossimi, a Rho Fiera ci saranno quasi duemila espositori con stand facilmente raggiungibili grazie alla nuova funzionalità di wayfinding interattivo che permetterà di creare un percorso di visita personalizzato. Il consiglio è iniziare da Euroluce, il Salone Internazionale dell’Illuminazione, «un felice laboratorio di emozioni e sapere», lo definisce la presidente del Salone Maria Porro. Progetto, design e architettura sono in grado di comprendere il presente e immaginare il futuro, aprire nuove strade attraverso intuito e immaginazione. Sarà questa l’anima dei talk a cura di Annalisa Rosso con un focus sulla sostenibilità e la centralità dell’essere umano nella progettazione contemporanea insieme all’importanza della luce.

 

Vi segnaliamo quelli con Kjetil Trædal Thorsen e Marius Myking di Snøhetta - lo studio che ha realizzato Under, l’avveniristico ristorante nel paesino di Båly, sulla costa norvegese – e Andrea D’Antrassi di MAD, il più influente e creativo studio di architettura cinese. Merita una visita il Salone Satellite, tra i progetti dei più giovani (550 sono i talenti under 35 coinvolti) ed è imperdibile il talk con Gaetano Pesce, protagonista da Bottega Veneta in via Montenapoleone dell’installazione “Vieni a Vedere”, tra borse, accessori e ovviamente design. Dove va quest’ultimo, viene da chiedersi, e la sua stessa rappresentazione, oggi al confine con i programmi di Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata, Metaverso e robot umanoidi che sembrano portarci verso orizzonti sconosciuti dove la creatività della mente potrebbe anche essere messa in discussione? Come evolveranno gli spazi, le architetture, le case, le città e la progettazione? Troverete parte di queste risposte all’interno del Salone, allo stand 114 ad esempio, dove vi consigliamo di alzare gli occhi e farvi incantare da Aria Infinita, il sistema componibile creato da Slamp per i dieci anni di collaborazione con Zaha Hadid.

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Sarà solo una coincidenza, ma quelle lamine dorate ci ricordano un po’ quelle della scultura Falena di Nico Vascellari, già donata al Museo Maxxi di Roma (progettato proprio dall’archistar scomparsa nel 2016) e nei giorni scorsi alla Triennale di Milano. Le altre risposte le troverete magari uscendo, al Fuorisalone, con centinaia di appuntamenti in quartieri/distretti dove tutto avrà un filo conduttore e un significato. Da Alcova, nell’ex Macello a Calvairate - con Budapest Select, la gallerista/guru Rossana Orlandi e l’ Hungarian Fashion & Design- fino a Porto di Mare, da le 5Vie Art+Design all’Isola Design Festival, da Tortona alla Barona. Imperdibile la Street Parade organizzata da Seletti a piazza Castello il 19 e poi il party in piazza Affari con Save The Duck, mentre in Largo Treves, al Brera Design District ci sarà l’installazione Dry Day, Tropical Night di Agostino Iacurci con Glo Art che vi inviterà a guardare come potrebbe diventare il nostro pianeta. «Il futuro è adesso: dargli forma e significato è una priorità», ricorda l’artista inserito da Forbes tra gli under 30 più influenti al mondo.

 

Sarà sempre più luminoso quello di Louis Vuitton che presenterà 11 nuovi Objets Nomades a Palazzo Serbelloni e il Cabinet of Curiosities in giardino con cui Marc Newson trasformerà un baule da viaggio rigido in uno spazio per gli oggetti preziosi. Parte da un giardino nascosto nel suo storico Palazzo Orsini (aperto per la prima volta al pubblico) l’allestimento scelto da Giorgio Armani per svelare la prima linea Armani/Casa interamente dedicata all’outdoor secondo un percorso che continua al primo piano, nelle sale dell’atelier Armani Privé, tra mobili orientaleggianti che dimostrano che nell’arredo, così come nella moda, è in lui identica l’attenzione per la materia e la cura artigianale della realizzazione. Se Dior continua a puntare su Philippe Starck, da Hermès i colori tenui sono un pretesto per l’espressione di motivi che rendono omaggio al patrimonio della casa, con mobili dalla silhouette senza tempo che ricordano il potere dell’essenziale e la molteplicità della bellezza nelle sue diverse forme.

 

Da DimoreStudio si festeggiano i 20 anni con l’installazione No Sense in via Solferino e Silence nella nuova sede, mentre Living Inside-Out, da Missoni, è un setup di paesaggio fantastico di forme e creature insolite. Superstudio presenta il Superdesign Show e al teatro Albers si celebra il design contemporaneo handmade a cura di Ambra Medda e Veronica Sommaruga. Imperdibile l’evento in via Passione, il debutto della linea maison di Karl Lagerfeld con il sofà Saint Germain, omaggio all’amore/ossessione che aveva lo stilista per i libri e l’interior design. È oltre i confini e dalla forte identità, come tutti gli oggetti Seletti, la Window Lamp di Marcantonio, sperimentale la superficie ceramica a Casa Mutina con Patricia Urquiola e Michael Anastassiades, colorate quelle di Bitossi con Duccio Maria Gambi, futuristiche ma funzionali quelle di Robert Stadler per Carwan Gallery, oniriche quelle di Antonio Marras, autore di Wild & Mild/Ho vissuto con Antonella Rana. Sedersi sul Bay System di Poltrona Frau di Norman Forster sarà piacevole, ma è più divertente sulla Green Rabbit creata da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro con Fabio Novembre e Pasquale Junior Natuzzi, molto eleganti quelle di Fendi. Da Raawii, il tavolo Coffe Things di George Sowden, giocoso e tondeggiante, piacerà molto a Wes Anderson, cui si deve il Bar Luce di Prada, che presenta i Prada Frames, un simposio multidisciplinare, curato da Formafantasma, che indaga la complessa relazione tra design e ambiente. Fare tutto sarà impossibile, meravigliarsi sarà la regola, come ricorda Buccellati sulla Terrazza Portaluppi con sculture in argento e vetro realizzate con Venini. “Nothing Happens if Nothing Happens”: del resto, oggi è già domani.