L'incontro tra la protagonista della Nouvelle Vague e lo street artist che ha trasformato il mondo in un'installazione hanno dato vita al film documentario "Visage Village", on the road movie avvolto di realismo magico. Nelle sale dal 15 marzo
Lei è Agnès Varda, cineasta, artista, grande protagonista della stagione della Nouvelle Vague. Ha novant’anni portati benissimo, un Oscar alla carriera per la prima volta consegnato a una donna e cassetti interi pieni di foto e ricordi. Lui è
JR: street artist (ma è definizione limitativa). Di anni ne ha 35, ma con un ampio curriculum che l’ha portato a trasformare in installazione il mondo intero dalle favelas Brasiliane ai territori tra israeliani e palestinesi.
Possiede un camion magico che fotografa le persone e sputa gigantografie di volti. Insieme su quel camion Agnès e JR hanno attraversato la Francia incontrato uomini e donne, vecchi e giovani, paesini e fattorie, capre e gatti, paesaggi e case. Insieme hanno firmato un film “Visages Villages” che è al tempo stesso documentario e film d’arte, on the road movie e diario e persino (come dice la Varda) «una specie di antidoto alle brutture del mondo creato da un sociologo del buonumore».
Di certo a guardarla sullo schermo piccola e magnetica, con il suo caschetto bicolore, i suoi abiti fantasia, la sua energia che tiene testa al corpo agile di JR l’allegria arriva. Mentre lui, alto e allampanato le fa da contrappunto.
L’uno dietro gli inseparabili occhiali neri, inquadra “le visages” e li ingigantisce per trasformare in paesaggio rughe e sorrisi di uomini e donne; l’altra con lo sguardo profondo della Nouvelle Vague ci ricorda che i bisogni delle persone sono semplici e che i sogni invece sono grandi e infiniti. Intorno a loro, tra visi e villaggi, storie e paesaggi, strade e campi nell’atmosfera incantata di un realismo magico, nasce un delizioso film che è anche un inno alla speranza e una buona medicina per un pianeta in ansia.
In sala dal 15 marzo distribuito dalla Cineteca di Bologna.