I produttori non sanno più come vendere smartphone a un mercato ormai saturo. Allora puntano su nuove fotocamere che scattano immagini perfette anche ?in condizioni di luce scarsa

Due fotocamere integrate che scattano insieme: c’è anche questa innovazione tra quelle con cui gli smartphone provano a colmare le ultime lacune di qualità rimaste rispetto alle fotocamere professionali, reflex e mirrorless.

Una doppia fotocamera posteriore dovrebbe caratterizzare il prossimo iPhone 7 (secondo indiscrezioni basate su un nuovo brevetto Apple). Già ce ne sono due negli ultimi Huawei (il P9) e LG (G5). Diverso è l’approccio di Samsung, con i modelli Galaxy S7 e S7 Edge, appena usciti: qui la novità è la tecnologia dual-pixel, presente prima d’ora solo in fotocamere professionali, per migliorare la messa a fuoco.

In generale, «gli smartphone hanno abbandonato la guerra dei megapixel e ora stanno abbracciando innovazioni più sofisticate, per migliorare la qualità dell’immagine», spiega Neil Mawston, analista di Strategy Analytics. I produttori rispondono così a un problema di fondo: nel primo trimestre 2016 il mercato smartphone ha subito il primo declino globale nelle vendite (meno 3 per cento). È stato il primo segno meno, nella storia, anche per l’iPhone. Il mercato è saturo, soprattutto nelle fasce alte. Per convincere gli utenti a passare a un modello nuovo, le aziende quindi puntano molto sulle innovazioni delle macchine fotografiche. Ma come fare? Non certo aumentando i megapixel. Anzi: c’è stata una inversione di tendenza, con molti modelli di fascia alta che si limitano a fotocamere con 12 o 16 megapixel quest’anno (mentre gli anni precedenti superavano i 20). Il problema è che più sono numerosi i pixel, più sono piccoli (a parità di superficie del sensore). La conseguenza è che ricevono meno luce e quindi le foto perdono di qualità. Nell’ultimo anno hanno aumentato invece la grandezza del sensore e l’apertura focale (ora il record è dell’S7: nella sua fotocamera entra quasi il doppio della luce rispetto al modello precedente, l’S6).

Le esigenze di design e di ergonomia degli smartphone limitano però queste evoluzioni. Ecco perché le aziende stanno trovando modi alternativi per migliorare la qualità della foto senza aumentare lo spessore del comparto fotografico. Un’idea è appunto metterne due sul retro, che agiscono all’unisono. L’LG G5 può così aumentare l’angolo di visuale, per fare foto più panoramiche. Il Huawei P9 combina una fotocamera normale con una in bianco e nero per migliorare la capacità di recepire la luce.

Il nuovo iPhone proverà a spingere oltre questa innovazione. Le due fotocamere avranno focali differenti: una è un grandangolo e l’altra un teleobiettivo (rispettivamente quindi con un campo ottico più ampio e più lungo rispetto alle capacità dell’occhio umano). La combinazione consentirebbe di avere in ogni immagine diversi livelli di profondità e di messa a fuoco. Uno dei vantaggi è la possibilità di fare zoom senza perdita di qualità dell’immagine, un po’ come avviene sulle fotocamere normali (che possono contare su zoom ottici).

La tecnologia dual pixel invece non ha due fotocamere ma due sensori di immagine, che ricevono la luce in modo separato, un po’ come avviene con gli occhi umani. Il risultato è che la messa a fuoco è molto più veloce, anche in condizioni sfavorevoli di luminosità.

«I produttori si sforzano di migliorare la qualità delle foto con luce scarsa. Ma stanno anche potenziando la fotocamera frontale, venendo incontro alla moda dei selfie», dice Daniel Gleeson, analista dell’osservatorio specializzato Ihs. Un approccio seguito dal nuovo Htc One M10, che ha una fotocamera frontale con sensore e ampiezza focale molto più grandi della norma: per fare selfie anche con luce fioca.