Bellocchio, Messina, Guadagnino e Gaudino: sono quattro i registi italiani in corsa per il Leone d'oro alla Mostra del cinema. Il direttore Barbera: «Un segnale forte ma non illudiamoci»

Sono ben quattro i titoli italiani nel concorso della Mostra del cinema di Venezia (2-12 settembre) che è stata presentata oggi dal direttore Alberto Barbera e dal presidente della Biennale Paolo Baratta. Sono Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio, A bigger splash di Luca Guadagnino, L'attesa dell'esordiente Piero Messina e Per amor vostro di Giuseppe Gaudino.

Sangue del mio sangue (Rai Cinema) con Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Lidiya Liberman, Filippo Timi, Alba Rohrwacher, è la storia di Federico, un uomo d'armi, che viene sedotto come il suo gemello prete da suor Benedetta che verrà poi condannata ad essere murata viva nelle antiche prigioni di Bobbio.


Il film di Giuseppe Gaudino (prodotto da Gaetano Di Vaio e Figli del Bronx con Eskimo di Dario Formisano) racconta di Anna (Valeria Golino) che vive, da quarant'anni, nel suo angolo d'inferno, prigioniera dei doveri, della famiglia circondata da molti demoni, reali e immaginari.

L'internazionale Luca Guadagnino con A Bigger Splash evoca la Piscina, il film di Jacques Deray con Alain Delon e Romy Schneider per raccontare la storia di una coppia di americani, Paul (Ralph Fiennes) e Marianne (Tilda Swinton, la sua attrice-musa), che trascorre una vacanza in Italia e si trova in difficoltà quando la moglie invita un ex amante e la sua giovanissima figlia (Dakota Johnson, reduce da 50 sfumature), scatenando gelosia e pericolosi scenari erotici.

Infine la scommessa Piero Messina, diplomato al centro sperimentale di cinematografia, aiuto regista di Paolo Sorrentino, fa un esordio 'di lusso', prodotto da Indigo e Medusa, con L'Attesa che vede protagonisti Juliette Binoche (e Lou De Lage e Giorgio Colangeli). È la storia di Anna e Jeanne, isolate in una villa dell'entroterra siciliano, che aspettano insieme l'arrivo di Giuseppe, figlio della prima, fidanzato della seconda. E la loro attesa diventa anche un atto di amore e di volontà.

Il direttore della Mostra Barbera ha però smorzato gli entusiasmi: I quattro film italiani in concorso  sono «un segnale forte, un segnale positivo per il cinema italiano», ma bisogna «stare attenti a non illuderci sul fatto che voglia dire che lo stato del cinema italiano sia ottimo. Temo che non sia così». «Nel cinema italiano ci sono luci e ombre - ha detto durante la conferenza stampa - e temo che le ombre siano più delle luci. Ci troviamo in un momento non felice». Per il direttore della Mostra «il cinema italiano non sta bene, si producono troppi film, il doppio di due anni fa ma con le stesse risorse». Chi ne fa le spese, ha aggiunto, «è la qualità che è l'unica cosa c'è fa premio sul pubblico, fa premio a livello internazionale e così via».