Stanno nascendo nel  mondo del credito le debt agency, pronte a risolvere le pendenze con fisco, banche e finanziarie "pagandole il meno possibile"

Più di 35 miliardi di euro prestati da banche e finanziarie, un debito medio di 19 mila euro a famiglia e, secondo la centrale rischi privata del Crif, quasi 4 milioni di linee di credito in ritardo con i pagamenti. È tanto quanto basta a far nascere un nuovo business. Così, negli ultimi tre anni hanno iniziato a far capolino nel mondo del credito le debt agency, società di consulenza che intervengono per risolvere le pendenze con fisco, banche e finanziarie "pagandole il meno possibile". Un fenomeno ancora circoscritto (sul Web non se ne contano più di una decina) ma, con la crisi che avanza, in forte crescita. Se l'attività dei mediatori del debito sta passando relativamente inosservata agli operatori creditizi, non è così per le associazioni dei consumatori.

Negli ultimi mesi si sono moltiplicate sui forum on line le segnalazioni di chi lamenta disservizi e mancanza di trasparenza da parte delle debt agency, accusate di essere inefficaci, di applicare tariffe e anticipi elevati e integrazioni di denaro impreviste. "È un fenomeno del quale ci siamo accorti", sottolinea Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione nazionale consumatori, "in particolare per il grande business della cancellazione dai protesti o dalle banche dati dei cattivi pagatori. Fanno leva sull'ignoranza delle persone, perché, grazie al codice introdotto dal Garante della privacy nel 2005, la cancellazione dai sistemi di informazioni creditizie è un diritto regolato da precise norme e tempistiche". Replica Salvatore Porcheddu, amministratore delegato di Agenzia Debiti: "Nei nostri confronti ci sono state delle vere e proprie diffamazioni, che abbiamo denunciato alle autorità. Chiediamo un anticipo di 390 euro per l'apertura della pratica e per coprire i costi vivi per analizzare la situazione del cliente, poi concordiamo una parcella, che, sottolineo, rimane fissa sino al termine della consulenza".

La sua è una delle società più discusse sul Web, ma anche la più florida: la debt agency milanese in poco più di un anno di vita si è trasformata da Srl in Spa e dà lavoro a 230 dipendenti. "È difficile quantificare i risultati ottenuti, perché ogni pratica segue un suo percorso. Dipende molto anche dai tempi della burocrazia". I rumors nati in Rete hanno iniziato a ripercuotersi su altre realtà del nascente mercato. "Da luglio abbiamo sospeso le consulenze ai privati", spiega Giampaolo Luzzi, uno dei fondatori di Liberidaidebiti.it, che, avviata nel 2008, è stata la capostipite delle debt agency italiane.

"Continuavano ad arrivare telefonate di persone esasperate, vessate da altre agenzie cui avevano versato soldi senza ottenere risultati. Il mercato si è rovinato e non era più possibile lavorare. Oggi operiamo solo su mandato delle banche, che ci affidano i casi più delicati. In Italia i tempi per il credit counselor sul modello anglosassone non sono ancora maturi".