Baci e abbracci tra la premier e il presidente Usa. Il luglio più caldo di sempre, il colpo di stato in Niger, la democrazia che vacilla in Israele e la foresta di mangrovie in Brasile. Ecco i fatti della settimana

Usa, Biden accoglie calorosamente Giorgia Meloni. E il New York Times attacca
Come scrive il New York Times, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che lo scorso autunno aveva pubblicamente espresso preoccupazione per l’ascesa di Giorgia Meloni e del suo partito in Italia descrivendola come una minaccia, ha accolto calorosamente la presidente del Consiglio alla Casa Bianca: abbracciandola come un’amica e mettendo da parte i dubbi iniziali. Da quest’estate, tutto — la sua ammirazione giovanile per Benito Mussolini, i legami del suo partito con i neofascisti, la sua retorica spesso estrema — è stato perdonato, scrive lo storico David Broder. Che chiosa: quello che sta succedendo in Italia fa paura.

Le preoccupazioni dell'amministrazione Biden sono state attenuate dal sostegno che il Governo italiano ha dimostrato nei confronti dell’Ucraina e dalla disponibilità a ritirare la partecipazione dell’Italia alla Belt and Road Initiative cinese per la costruzione di infrastrutture.

La visita della presidente Meloni alla Casa Bianca è arrivata mentre l'Italia si prepara ad assumere la presidenza del G7, il prossimo anno.

 

Mondo, «è arrivata l’era della bollitura globale»
«Il cambiamento climatico è qui ed è terrificante. E questo è solo l’inizio. È finita l’era del riscaldamento globale; è arrivata l’era della bollitura globale», ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Per descrivere la stagione che sta colpendo l’emisfero boreale: «un’estate crudele». Il riferimento è ai nuovi massimali di calore raggiunti nelle scorse settimane. Da quando vengono registrate le temperature globali, le prime tre settimane di luglio sono state le più calde mai registrate. La regione più calda è stata l’Europa, con temperature superiori di 2,5 °C rispetto a quelle che si sarebbero registrate altrimenti.

 

Niger, chi è al potere?
A Niamey, la capitale del Niger, giovedì scorso, poco dopo le 6 del mattino, i soldati della guardia presidenziale hanno preso il controllo della residenza del presidente Mohamed Bazoum. Pennacchi di fumo nero si sono alzati dall'edificio dopo che centinaia di sostenitori del colpo di Stato si sono radunati lì.
Una dichiarazione twittata dall'account del comando dell'esercito ha dichiarato che avrebbe sostenuto il colpo di stato per evitare uno «scontro omicida» che potrebbe portare a un «bagno di sangue». Bazoum ha dichiarato che la democrazia avrebbe prevalso nel paese.La Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale ha inviato il presidente del Benin Patrice Talon a guidare gli sforzi di mediazione.
C’è molta preoccupazione a livello internazionale per quello che sta succedendo in Niger. Ma come riporta Bbc il ministro egli Esteri francese ha affermato che Bazoum è in buona salute dopo essere stato catturato dalla sua stessa guardia presidenziale.

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Israele, la democrazia vacilla
Il governo di destra di Benyamin Netanyahu ha approvato lunedì la parte centrale della controversa riforma della giustizia che da mesi è motivo di tensioni nel Paese: con 64 voti favorevoli su 120 il parlamento ha approvato l'emendamento alla clausola di ragionevolezza, una norma che consentiva alla Corte suprema del Paese di bloccare le decisioni del governo ritenute irragionevoli. Un principio che in un Paese senza una Costituzione scritta ha garantito il bilanciamento tra potere esecutivo e giudiziario. Dopo il voto favorevole della maggioranza l’opposizione ha lasciato l'aula della Knesset e le proteste sono dilagate dalla capitale Gerusalemme al resto del Paese.

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Russia, Putin promette grano gratis
«Nei prossimi mesi saremo in grado di garantire forniture gratuite da 25 mila a 50 mila tonnellate di grano a Burkina Faso, Zimbabwe, Mali, Somalia, Repubblica Centrafricana ed Eritrea». Così ha detto Putin durante il summit con i Paesi africani a San Pietroburgo. Secondo il presidente russo, Mosca «è in grado di sostituire il grano ucraino sia su base commerciale che sotto forma di assistenza gratuita ai Paesi africani più bisognosi», sostenendo che quest’anno la Russia si aspetta «un raccolto record».

 

Ue, i produttori di caffè mettono in discussione la legge sulla deforestazione
Alcuni produttori di cioccolato e caffè, tra cui l'italiana Lavazza, sono preoccupati per la nuova legge dell'Unione Europea volta a fermare la deforestazione. Approvata a dicembre, la legge dovrebbe entrare in vigore alla fine del 2024. Gli importatori di caffè, cacao, carne bovina, soia, gomma e olio di palma devono dimostrare che le loro filiere non contribuiscono alla distruzione delle foreste, causa di cambiamento climatico, o essere multati fino al 4% del loro fatturato nel blocco.
«Sarà molto difficile attuare questa legge in termini pratici, perché la filiera del caffè è molto complessa e la tracciabilità è molto difficile», ha detto a Reuters il presidente del Gruppo Lavazza, Giuseppe Lavazza: «Stiamo dialogando con le autorità europee attraverso la nostra associazione per cercare di trovare una strada».

 

Corea del Nord, Kim Jong Un incontra il capo della difesa russa
Il leader nordcoreano ha ospitato mercoledì scorso il ministro della difesa Sergei Shoigu alla fiera delle armi a Pyongyang: le foto pubblicate dal giornale nordcoreano Rodong Sinmun mostrano Kim che accompagna Shoigu in un tour delle armi. Proprio mentre gli Usa accusano Pyongyang di fornire armi a Mosca per la guerra in Ucraina.

 

Brasile, foresta di mangrovie
A Rio de Janeiro una foresta di mangrovie sorge al posto di una delle discariche più grandi del mondo, quella di Gramacho. Nella discarica finivano 7.500 tonnellate di rifiuti al giorno fino a quando, dopo la chiusura, i cittadini hanno deciso di piantare 1.300.000 metri quadri di mangrovie. Queste piante sono fondamentali per la tutela dell'ambiente a livello mondiale, perché sono in grado di adattarsi a diversi tipi di terreno e resistono a diverse condizioni climatiche. È passato un decennio da quando la discarica è stata chiusa.

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