La richiesta, fatta insieme a Rete Italiana Pace e Disarmo, arriva dopo dell’inchiesta dell’Espresso sulla vendita di due fregate al regime di Al-Sisi


La vendita di armi all’Egitto appare ancora più problematica, come sottolineato nel documento, alla luce della perdurante assenza di cooperazione giudiziaria da parte del Governo di Al-Sisi sul caso Regeni e su quello Patrick Zaki, «la cui detenzione arbitraria e illegale» - si legge nel comunicato- «è stata di nuovo rinnovata per ulteriori 45 giorni lo scorso 7 ottobre». 

Una campagna, quella di #StopArmiEgitto, che vede impegnata da tempo Amnesty International e che, alla luce delle ultime rivelazioni, appare quanto mai necessaria e con la quale si intende ricordare al Governo «di attenersi allo spirito ed alla lettera delle norme nazionali e internazionali, impedendo quindi la vendita di materiali di armamento all'Egitto».