Uomo a metà tra i grandi istituti di credito e il milieu capitolino che ruota intorno al gruppo Caltagirone, oggi è commissario di Alitalia. Ma l'incarico gli sta stretto. E ha provato in tutti i modi a cambiare poltrona

Luigi Gubitosi s’offre. E intanto incrocia le dita. Se Elliott non riuscirà a imporlo al vertice di Tim (che aveva già puntato nel 2011, sponsor Gianni Letta, schiantandosi però su Franco Bernabè), non gli resterà molto più che l’amato burraco.

Liceo a Napoli dai gesuiti, timido ma di indole piaciona e ambiziosissimo, lineamenti sghimbesci su un fisico non proprio scultoreo ?(tutt’al più, sgambetta con una coppia di bastardini), Gubitosi ha più facce. ?In odor di Opus Dei, è a metà tra le grandi banche (leggi: Intesa, in primis) ?e il milieu capitolino del gruppo Caltagirone. Oggi fa il commissario Alitalia. Incarico che gli sta stretto, ma non intende mollare anzitempo (tanto da guadagnarsi l’accusa di far manfrina).

Casa (su due piani) ai Parioli, una vezzosa Panda blu, sposato con la nobildonna Maria Ludovica Tosti di Valminuta, Luigi non è tipo da panchina. In Fiat è rimasto un ventennio (alla corte di Francesco Paolo Mattioli, grazie a Gabriele Galateri), prima di essere giubilato. È quindi passato in Wind, il cui logo ha stampato sulle maglie della Roma, smistando con il bilancino le poltrone in tribuna. Infine, voluto da Mario Monti (su consiglio del fu Corrado Passera), è sbarcato come dg in Rai, dove furbo s’è concesso un bagno di popolarità a suon di blitz anti-assenteismo ?(e ha pure ricevuto in pompa magna Beppe Grillo).

Poi, di colpo, il filotto s’è inceppato. Porte chiuse a Cdp, Poste e Fs: tutta colpa di Matteo Renzi, che non lo può soffrire e non l’ha mai neanche voluto ricevere. Così, ha ripiegato su Alitalia, dove subito s’è ingegnato a cambiare gonna alle hostess. E a inventare un volo sulle Maldive. Secondo i maligni, per l’esclusiva gioia degli amichetti dell’Aniene di Malagò & Montezemolo. Ché non si sa mai. «La fortuna è, dove la preparazione incontra l’opportunità», come dice lui riciclando di certo un biglietto dei baci Perugina.