In pole position il numero due del Csm (in quota Pd), Giovanni Legnini. Che piace a Gianni Letta e non fa venire l'orticaria ai grillini. Deve vedersela con l'ex ministro Moavero, sponsorizzato da Catricalà. E ci spera pure la Panucci (Confindustria)

Il primo banco di prova per i nuovi presidenti di Camera e Senato sarà la nomina Antitrust, crocevia per i diritti tv del calcio e la rete Telecom. L’uscente Giovanni Pitruzzella, autore di un tomo con Totò Cuffaro e antico sodale di Renato Schifani (poi in marcia di avvicinamento, con mirabile tempismo, a Maria Elena Boschi), ha trovato rifugio da ottobre prossimo (grazie ad Angelino Alfano) alla Corte ?di Giustizia europea.

In pole position il numero due del Csm (in quota Pd), Giovanni Legnini. Profilo un po’ prima Repubblica, ex funzionario di partito ?e sindaco per 12 anni di Roccamontepiano (alzi la mano chi sa dov’è), con incarichi nei governi Letta (Enrico) e Renzi, Legnini piace al vero Letta (Gianni), ma soprattutto non fa venire l’orticaria ai grillini. E vanta un credito con ?il Quirinale: a fine 2017 era pronto a traslocare alla Consob, ma Sergio Mattarella (che del Csm è presidente) gli ha chiesto di non lasciare scoperta ?la casella.

In corsa c’è pure Enzo Moavero Milanesi, ex ministro, prima con il suo sponsor storico, il fu Mario Monti, e poi con Letta, e trombato alle politiche 2013. Per Moavero, che ha un filo diretto con il Colle (via Ugo Zampetti) e coltivava Pier Carlo Padoan (facilitatore: Fabrizio Pagani), si spende Antonio Catricalà, l’ex principe dei mandarini (definizione per la quale ha fatto causa, finendo ko, al galantuomo Carlo Callieri).

Il ruolo di terzo incomodo se l’è assegnato Marcella Panucci, direttore generale per caso di Confindustria (giro Caltagirone). Marcellina gongola dopo che il soi-disant capo degli imprenditori, l’inconsapevole Vincenzo Boccia, ha aperto l’uscio ai grillini. Dev’essere che nessun volenteroso le ha spiegato per bene come un salto diretto dal palazzo dell ’Eur a un’authority sarebbe improponibile. In un Paese normale, s’intende.