La prestigiosa pubblicazione inserisce il termine per indicare 'chi si trova a proprio agio nel sesso attribuito dalla nascita'. Una piccola vittoria per i movimenti di lotta Lgbtqi: non più 'diversi' e 'normali' ma due categorie perfettamente alla pari

Nell'ormai gettonatissimo vocabolario del “gender” entra un nuovo termine: si tratta del “cisgender”. All'opposto del “transgender”, è la persona che si sente a proprio agio con il sesso e il genere che gli sono stati attribuiti alla nascita. La definizione ha un imprimatur più che accreditato: è stata inserita infatti nel Dizionario Inglese di Oxford, storica e prestigiosa pubblicazione della Oxford University Press. Eccola nella sua traduzione letterale: “cisgender” indica “un individuo il cui senso di identità personale corrisponde al sesso e al genere attribuitogli/le alla nascita” (“designating a person whose sense of personal identity corresponds to the sex and gender assigned to him or her at birth”).

I due termini, cisgender e transgender, giocano la loro opposizione sui due prefissi latini “cis” e trans”, che rispettivamente significano “al di qua” e “al di là”. Li ritroviamo, come spiega lo stesso Dizionario di Oxford, ad esempio in geografia: cisalpino e transalpino, a indicare se una località si trovi al di qua o al di là delle Alpi rispetto a un determinato osservatore. Analogamente, c'è chi si identifica perfettamente con il genere (e il sesso registrato sui documenti) attribuitole/gli alla nascita (quindi è “al di qua”, “cisgender” appunto) e chi invece sente di non appartenervi, e probabilmente sceglierà (ma non è automatico) di iniziare un percorso di transizione verso il genere in cui si riconosce (“transgender”).

L'inserimento del termine “cisgender” rappresenta una piccola vittoria per i movimenti di lotta Lgbtqi del mondo anglosassone, perché contribuisce a cambiare la prospettiva culturale, di percezione del transgenderismo: classificando anche chi è “cisgender”, infatti, non esisterebbero più i “diversi” (i transgender) contrapposti alla generalità delle persone “normali” e pertanto prive di un termine di riferimento, ma due categorie perfettamente alla pari.

Il termine “cisgender”, secondo il Dizionario di Oxford, ha cominciato a diffondersi nei tardi anni '90. Le associazioni per i diritti Lgbtqi si dicono soddisfatte e interpretano il riconoscimento nella lingua ufficiale come la dimostrazione di una maggiore consapevolezza sociale su questi temi, notando che è aumentato l'interesse verso la diversità di genere.

«Crediamo sia importante che la comunità transgender possa trovare dei modi per autodefinirsi – commenta Bernard Reed, dell'associazione inglese Gires al quotidiano inglese The Independent – Ma qui il dato interessante è che si sia scelto di definire anche le persone che non rientrano nella loro categoria come 'cisgender', un termine che gli stessi cisgender non hanno deciso per loro stessi. E' importante proprio nell'ottica di un'alleanza: le persone transgender hanno bisogno del sostegno dei cisgender per poter affermare le proprie rivendicazioni di rispetto e uguaglianza».