Nell'ateneo toscano doppio appuntamento con i nostri incontri itineranti. Per discutere delle tematiche dell'innovazione, di ricerca e di etica. Con un ospite d'eccezione: il fondatore di WikiLeaks

Sarà l’etica a farla da padrona nella due giorni di “Dialoghi dell’Espresso” che il 10 e 11 aprile approderanno nell’Aula magna dell’Università di Pisa.

Mentre giovedì 10 è stato di scena il tema dell’etica dell’innovazione, venerdì 11, nel pomeriggio, la riflessione su ciò che è giusto e ciò che non lo è sarà imperniata sul rapporto fra democrazia e spionaggio. È possibile conciliare l’esistenza di un regime democratico con le esigenze di sicurezza di uno Stato moderno? Si possono coniugare forme di intelligence sempre più invasive, grazie alle nuove tecnologie, con il rispetto delle sovranità legittime e della privacy degli individui?

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Di questo parleranno giuristi, filosofi e un protagonista assoluto della cascata di rivelazioni che negli ultimi anni hanno ridotto a un colabrodo il sistema delle comunicazioni riservate della diplomazia Usa, quel Julian Assange che è stato inseguito per tutto il mondo dalla giustizia statunitense (ma anche da quelle britannica e svedese) fortemente intenzionata a fargli pagare la sua sfida ai segreti della prima potenza del mondo di cui ha messo in rete oltre 250mila documenti. Il cofondatore di WikiLeaks, attualmente rifugiato politico presso l’ambasciata dell’Equador a Londra, sarà collegato con Pisa in videoconferenza.

Al dialogo su “Spioni e spiati. Etica, sicurezza e democrazia”, oltre all’anarchico-libertario australiano, parteciperanno - coordinati dalla giornalista Stefania Maurizi e introdotti dal rettore dell’Ateneo pisano, Massimo Augello, e dal direttore dell’“Espresso”, Bruno Manfellotto, il caporedattore dell'Espresso Alessandro Gilioli il filosofo Remo Bodei e i giuristi Stefano Rodotà, per molti anni Garante della Privacy, e Michele Ainis.

L’incontro partirà da uno sguardo ravvicinato al ruolo delle nuove “gole profonde”, i “whistleblower” come Chelsea (già Bradley) Manning (militare americano, analista informatico in Iraq, che ha divulgato quintali di carte top secret) ed Edward Snowden (ex dipendente dell’agenzia di spionaggio Nsa, ora rifugiatosi in Russia), i quali, sopportando costi personali altissimi, hanno contribuito a rivoluzionare l’informazione e l’intelligence, rivelando a organizzazioni come WikiLeaks segreti che fino a ieri sarebbero rimasti inaccessibili pur riguardando da vicino la vita di noi tutti.

Tra questi ultimi, ad esempio, il vero volto delle guerre in Afghanistan e in Iraq, o i programmi di sorveglianza di massa della potentissima National Security Agency (Nsa) americana, sono stati rivelati all’opinione pubblica negli ultimi quattro anni solo grazie al lavoro di WikiLeaks e al sacrificio di fonti come Manning e Snowden che hanno permesso di conoscere, ad esempio, cosa si verificava veramente a Kabul o a Guantanamo e come opera concretamente la Nsa (di cui oggi, non a caso, è all’ordine del giorno una profonda riforma).

Queste nuove figure di informatori sono spioni-traditori della patria o benemeriti dell’umanità? Dove si colloca la giusta-etica linea di demarcazione fra comportamenti giustificabili (o addirittura meritori) e non?

“L’Espresso”, fin dal 2009, è l’unico giornale che pubblica tutti i documenti di WikiLeaks in esclusiva per l’Italia e in collaborazione con le grandi testate internazionali. Il nostro settimanale ha anche reso noti i file segreti di Snowden sulle attività di sorveglianza di massa della Nsa in Italia.

Ma com’è potuto accadere che decine di migliaia di file segreti siano potuti uscire dai computer blindati del Pentagono e della Nsa? Che ruolo ha avuto la tecnologia nel rendere possibile questa rivoluzione? Chi sono davvero Assange, Manning e Snowden? E fino a che punto è legittimo rivelare e pubblicare segreti? Il dibattito di Pisa cercherà di vedere più chiaro in questi inquietanti interrogativi.

I due dibattiti promossi da “l’Espresso” si collocano nell’ambito della più ampia iniziativa degli Open Days della Ricerca. La prestigiosa Università toscana, infatti, anche quest’anno aprirà le porte delle sue aule e dei suoi laboratori alla cittadinanza e ai potenziali futuri studenti. Le presentazioni delle attività di ricerca di tutti i settori disciplinari dell’Ateneo si snoderanno anche lungo la città, con stand disseminati nel centro storico, da Piazza dei Cavalieri al Polo Carmignani.

Verranno illustrati i principali progetti di ricerca, alcuni dei quali ideati in collaborazione con il bostoniano Massachusetts Institute of Technology (Mit), e il PhD Plus, un corso finalizzato allo sviluppo dello spirito imprenditoriale, nonché le ricerche di impronta umanistica ma con risvolti multimediali.