Forte del successo di una Barbera leggendaria, l’azienda Braida ha puntato su vini e liquori al passo coi tempi. E con il clima che cambia

Difficile raccontare la storia di Braida senza farsi cogliere dalla nostalgia per quel personaggio dal carisma incredibile, animatore di un mondo del vino che (forse) non esiste più che era Giacomo Bologna. Tuttavia, non soltanto la sua leggenda sopravvive nella cantina che porta il soprannome del padre - di professione carrettiere ma portentoso nella nobile arte del “pallone elastico”, o pallapugno - grazie all’accurato lavoro dei figli Raffaella e Giuseppe, ma anche una certa idea di anticonvenzionalità: la stessa, essenziale, del suo fondatore. La nuova sfida, da affiancare alle solite, inimitabili Barbera, che in loro racchiudono aneliti all’immortalità, si chiama Grignolino, vitigno storico e storicamente ostico, cui sta paradossalmente giovando il cambiamento climatico.

 

A Rocchetta Tanaro, nel Monferrato astigiano, ormai si è arrivati ai 70 ettari totali, cui si è aggiunto, recentemente, un altro cru di Barbera, per una cantina ancora, fortemente, sulla breccia. La storica Monella, prodotta per la prima volta nel lontanissimo 1961, è una Barbera irriverente, un nettare passato negli annali della storia enologica, con il suo naso di mousse di ciliegie sotto spirito, foglia di pepe e sottobosco, il palato con tannini salmastro-succosi.

 

È poi dall’inizio degli anni ’80 che Giacomo inizia a rivoluzionare la tipologia tramite l’utilizzo della barrique, insufflando uno spirito internazionale in un vino tradizionalmente “da tavola”. È un successo immediato, che ha il rarissimo merito di riscrivere integralmente la storia del varietale, trasformata rapidamente in una bevanda da iniziati. La ricchissima linea è completata poi dai bianchi, che si iniziano a produrre a metà degli anni ’90, ed ancora gli splendidi blend, poi ancora le grappe, per non dimenticare il Brachetto d’Acqui DOCG, magnetico vitigno della tradizione piemontese reso in una versione insieme impeccabile e sbarazzina. Hai detto Braida, insomma, e hai detto vino.

 

Barbera d’Asti DOCG Bricco della Bigotta 2019

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PUNTEGGIO: 97/100 - PREZZO: € € €
Una delle facce della Barbera come la intendeva Giacomo, uscita per la prima volta nel 1985, nell’annata 1982, con identica “formula aurea”, 15 mesi in barrique più altri 12 in bottiglia: naso con note di susina selvatica, pepe in grani e liquirizia, poi noce moscata. Al gusto è salmastro-sapido, con tannini perfettamente integrati e chiusa con ritorno fruttato-speziato. Per quanto riguarda l’abbinamento, qui è obbligatorio un accostamento “emotivo” con il piatto del cuore di Giacomo, ovverosia ceci e costine alla piemontese.

 

BRAIDA DI GIACOMO BOLOGNA
Loc. Ciappellette, S.P. 27, 9
14030 Rocchetta Tanaro (AT)
Tel. 0141 644113 - info@braida.it