Paul McCartney e Ringo Starr annunciano una nuova canzone. Canta Lennon, ma solo grazie all’Ia. Scelta giusta o ultima follia?

La prima cosa che verrebbe da dire è giù le mani da Lennon, se non fosse che a mettercele è niente di meno che Paul McCartney in persona, verosimilmente col beneplacito degli altri Beatles, ovvero Ringo Starr e le due eredi Yoko Ono e Olivia Harrison. La notizia è clamorosa anche perché, ha dichiarato Paul, sono riusciti a completare un vecchio demo di John Lennon grazie all’Intelligenza Artificiale, per uscire con un “nuovo” pezzo firmato Beatles. Ce n’è già abbastanza per polemizzare, scandalizzarsi, recriminare, attendere con impazienza e sospetto il momento fatidico in cui il pezzo uscirà, pare entro l’anno.

 

Ma non è la prima volta che succede e per capire cosa stia realmente succedendo dobbiamo ripartire dall’inizio. Stiamo parlando con tutta probabilità, anche se McCartney non ha svelato il titolo del brano, di “Now and then”, un pezzo che Lennon aveva rozzamente inciso a casa nel 1978, una delicata versione piano e voce che era rimasta a lungo chiusa in un cassetto, ma che i fan hanno già avuto modo di ascoltare in pubblicazioni più o meno legali. Nel 1994, al momento di realizzare la “Anthology”, ovvero la serie di documentari e dischi sull’intera opera beatlesiana, i tre Beatles sopravvissuti decisero di fare un gesto clamoroso, ovvero la realizzazione di un “nuovo” pezzo firmato Beatles e per farlo chiesero a Yoko di concedere l’utilizzazione di un inedito di John. Yoko consegnò tre brani, due dei quali, “Free as bird” e “Real love”, furono completati dagli altri tre e pubblicati con enorme clamore e non senza qualche inevitabile polemica.

 

Il terzo, rimasto inedito, era appunto “Now and then”, e non fu completato perché il nastro originale era tecnicamente molto imperfetto, e il brano era poco definito, tant’è che dopo alcuni tentativi George Harrison decise di mollare. Eppure Paul aveva più volte ribadito negli anni seguenti che non aveva del tutto rinunciato al progetto e che prima o poi l’avrebbe completato. Perché si riuscisse nell’impresa è stato necessario aspettare l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale che, a quanto dice Paul, ha permesso di estrarre dal demo originale la voce di John per completare il pezzo. Quindi ci siamo, entro l’anno uscirà questa nuova canzone del tutto teoricamente firmata dai Beatles, o quantomeno dalla composizione originale di Lennon, dalla batteria di Ringo Starr e chissà quale aggiunta ad opera di Paul. Il timore è d’obbligo, anche perché alla implicita e ambigua stranezza di queste operazioni si aggiunge il più attuale e scomodo dei protagonisti. Avreste mai pensato che l’Intelligenza Artificiale potesse diventare il quinto Beatles?

 

UP
È straordinario notare come nelle sue continue rinascite Vasco Rossi riesca sempre a trovare la parola giusta al momento giusto. Contro ogni retorica lamentatoria, per annunciare una nuova serie a lui dedicata ha detto di essere tutt’altro che un sopravvissuto, casomai un supervissuto. Come dirlo meglio?

 

& DOWN
Ci sono personaggi che sembrano essere calamite di cattiveria. L’ultima su Britney Spears è che l’ex marito, secondo i tabloid inglesi, avrebbe lanciato l’allarme su un presunto e pericoloso abuso di anfetamine da parte della cantante. Lei ha smentito prontamente. Ma quanta tristezza…