Il club rossonero è stato la chiave di volta dei trionfi politici e imprenditoriali del Presidente. Che con 29 trofei vinti ha trasformato una passione economica rovinosa nel motore del suo mito. Passo dopo passo, ecco la cronaca di un’ascesa iniziata sessant’anni fa

Alla fine era rimasto nel calcio. Nonostante i figli non ne volessero sapere, Silvio Berlusconi non ha dimenticato la passione che gli ha aperto la strada del successo più dell’edilizia, più dei finanziamenti oscuri alle sue Holding Italiane, più della stessa televisione.

Nelle sue ultime apparizioni allo stadio Brianteo di Monza con il fido Adriano Galliani, Berlusconi non ha mai smesso di dichiararsi il presidente più vincente della storia con 29 trofei. Ma le coppe in bacheca non raccontano la vera storia che incomincia su un campo da calcio della periferia milanese.

Nel 1963 Silvio Berlusconi ha 27 anni. Si è laureato in Legge con una tesi sugli aspetti giuridici dei contratti pubblicitari. Ha fondato la Cantieri Riuniti Milanesi due anni prima, nel 1961, ed ha già costruito il suo primo palazzo, in via Alciati, zona Lorenteggio, con un progetto firmato dal compagno di liceo, e futuro parlamentare forzista, Guido Possa.

Alla ricerca di relazioni e affari, il giovane Berlusconi frequenta la Residenza Torrescalla in zona stazione Centrale. Il pensionato universitario è il caposaldo milanese dell'Opus Dei di don Josemaría Escrivà de Balaguer, il sacerdote catalano di simpatie franchiste che ha sdoganato lo spirito del capitalismo ad uso dei cattolici.

A Torrescalla Berlusconi conosce uno studente nato l'11 settembre del 1941 a Palermo. Si chiama Marcello Dell'Utri, studia giurisprudenza ed è appassionato di calcio, tanto da avere ottenuto il patentino di terza categoria nel 1960-1961 a soli 19 anni dal centro federale di Coverciano. Marcello ha già debuttato in panchina come allenatore dei giovani per l'Athletic club Bacigalupo, società dilettantistica del quartiere palermitano dell'Arenella. Una volta a Milano, "mister" Dell'Utri si prende cura del Torrescalla.

Il club calcistico organizzato dall'Opus Dei milanese gioca su un campetto di Brugherio, un comune dell'hinterland che oggi è incastrato fra l'autostrada Milano-Bergamo e la tangenziale Est ma che allora conserva la fisionomia di un paesino di campagna.

Silvio e Marcello diventano amici. E visto che a uno piace il mattone e all'altro il pallone, trovano il modo di conciliare le cose.

Negli anni ruggenti dell'immobiliare e dei treni che scaricano valanghe di emigrati dal Sud, Berlusconi punta sull'edilizia. Con l'aiuto di Carlo Rasini, il banchiere datore di lavoro del padre Luigi, fonda la Edilnord sas. La nuova impresa diventa lo sponsor del gruppo sportivo Torrescalla, che organizza squadre a vari livelli di età per partecipare ai campionati locali. Dell'Utri, allenatore del Torrescalla-Edilnord, diventa segretario dell'impresa edile che progetta di realizzare un quartiere da un migliaio di appartamenti per 4 mila abitanti, guarda caso proprio a Brugherio, dove gioca la squadra. L’operazione non andrà a buon fine o forse sì, perché sarà ritentata con maggiore successo sui terreni di Milano 2 a Segrate.

Nel 1974 nasce Telemilano58 un canale privato che sarà ribattezzato Canale 5. Un anno dopo, nel 1975, viene fondata la Fininvest. La holding di Berlusconi è alimentata finanziariamente da canali fiduciari opachi e costruita con una piramide di controllo amministrata da ultraottuagenari. Secondo i pentiti Salvatore Cancemi e Calogero Ganci, Fininvest versa un obolo annuale a Cosa Nostra di 200 milioni di lire (circa 1 milione di euro ai valori attuali). La necessità di pagare deriva non solo dalle minacce di sequestro ai figli, ma anche dalla bomba che esplode in via Rovani, dove Berlusconi ha casa e bottega, il 26 maggio 1975.

Alla fine del 1977, Berlusconi viene nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone e si lancia in una nuova avventura. Indro Montanelli, che è stato gambizzato dalle Br il 2 giugno e ha ricevuto la visita in ospedale del signor Edilnord, sta facendo i conti con la fine dei finanziamenti Montedison al Giornale. Il costruttore di Milano 2 offre il suo appoggio ed entra nella società editrice del quotidiano.

Nel 1978 Berlusconi viene iniziato alla P2 nella sede romana di via Condotti, sopra la gioielleria Bulgari, e riceve la tessera numero 1816.

Nel 1979 c’è l’incontro con Galliani, che ha 35 anni. Durante una cena ad Arcore il 1° novembre del 1979, Galliani propone i suoi ripetitori come volano tecnologico per trasformare Telemilano in un network a diffusione nazionale. Berlusconi comprende le potenzialità dell'affare e compra il 50% dell'Elettronica Industriale.

Il pallone diventa subito un perno della tv commerciale perché garantisce pubblicità gratuita a getto continuo, ottime relazioni ed è prezioso soprattutto in funzione della concorrenza alla Rai che, in regime di monopolio, paga i diritti tv 400 milioni di lire. Un tozzo di pane anche per l'epoca.

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Nel 1981 il network del Biscione trasmette in diretta il primo evento calcistico di livello internazionale non ripreso dalla tv di Stato.

È il Mundialito per club sarà ripetuta a cadenza biennale e si concluderà nel 1987, un anno dopo che il Milan è diventato una società della Fininvest. Anzi, per l'esattezza, una controllata di Reteitalia, la subholding per l'entertainment guidata da Carlo Bernasconi con compiti di coordinamento anche per Medusa Film e per il teatro Manzoni di Milano.

Fin dalla prima edizione del Mundialito per club, Berlusconi mostra di volere abbinare la trasmissione delle partite all'acquisto di un club. Tenta prima con l’Inter di Ivanoe Fraizzoli ma non conclude e ritenta con il Milan un club in decadenza che ha incassato, in rapida successione, una prima retrocessione in B per il calcio scommesse nel 1979-1980 e una seconda per demeriti sportivi nel 1981-1982. L’acquisto da Giussy Farina è a prezzo di saldo. Non così il calcio mercato che parte a muso duro per fare concorrenza alla Juve degli Agnelli.

Il 28 novembre 1986 esplode un secondo ordigno nell'ex villa Borletti in via Rovani, casa e ufficio di Berlusconi. Secondo Silvio, l'autore del gesto antisportivo è l'eroico stalliere Mangano. Nella telefonata a Dell'Utri, il Cavaliere definisce la bomba "rispettuosa e affettuosa".

Il presidente del Milan risponde sul campo alle contestazioni dinamitarde e vince lo scudetto alla sua seconda stagione di serie A (1987-1988). La politica degli acquisti di giocatori a qualunque prezzo stravolge il calcio mercato italiano.

Il 18 gennaio 1994, due mesi prima delle politiche con il Mattarellum, Berlusconi annuncia la nascita di Forza Italia. A conferma che il genio ruba e che il Cavaliere considera suo ogni bene comune, l'incitamento e il colore del nuovo partito sono scippati a uno dei luoghi sacri dello spirito italiano, la Nazionale di calcio.

In discoteca a Schio, per lanciare il partito azzurro si presenta Fabio Capello in persona. L'allenatore degli Invincibili viene trasformato in testimonial.

Il 27 marzo 1994 la coalizione di centrodestra trionfa conquistando 366 seggi alla Camera su 630 e 156 seggi al Senato su 315.

I rossoneri replicano il successo degli "azzuri" forzisti. Il Milan di Capello vince il quattordicesimo scudetto e il 18 maggio, ad Atene, distrugge per 4-0 il Barcellona allenato da Johann Cruijff. Il primo governo Berlusconi dura poco. Il 22 novembre del 1994 il presidente del Consiglio riceve un avviso di garanzia per corruzione dal pool Mani Pulite di Milano mentre è a Napoli per coordinare la conferenza mondiale dell'Onu contro la criminalità organizzata.

Le elezioni successive sono una sconfitta per opera dell’Ulivo e i problemi giudiziari si aggravano.

Su indicazione del sostituto procuratore di Milano Francesco Greco, il Serious Fraud Office britannico perquisisce gli studi londinesi dell'avvocato David McKenzie Mills, il professionista che amministra una trentina di finanziarie "very discreet".

Fra i vari documenti del segretissimo Fininvest Group B, ci sono le prove che la polisportiva Berlusconi (non solo calcio, ma anche pallavolo, rugby e hockey su ghiaccio) utilizza la contabilità offshore per pagare in nero gli atleti e frodare il fisco.

Nell'elenco figurano i calciatori del Milan degli Invincibili. Ci sono, in particolare, i tre fuoriclasse olandesi Ruud Gullit, Marco Van Basten e Frank Rijkard che si sono fatti liquidare parte del salario sotto forma di diritti d'immagine attraverso pagamenti estero su estero effettuati dalle società News and Sport Time e Sport Image International Limited.

Ci sono anche i compagni di squadra Dejan Savicevic e Jean-Pierre Papin. Ma la pratica non riguarda soltanto i giocatori stranieri, tutt'altro. Ne beneficiano anche i nazionali italiani Franco Baresi, Paolo Maldini, Mauro Tassotti, Stefano Eranio e Christian Panucci. Al processo, nel 2002, i calciatori scelgono la strada del patteggiamento.

A quel punto il Milan è diventato irrilevante per i successi politici del leader forzista. Eppure la squadra vince ancora in Italia e in Europa in finale contro la Juventus nel maggio 2003. L’ultima grande vittoria internazionale, la settima del club nella Coppa dei campioni-Champions league è nel maggio 2007. Dopo un’ultima fiammata di mercato con l’acquisto di Zlatan Ibrahimovic e del brasiliano Robinho e dopo lo scudetto del 2011, inizia il distacco graduale, interrotto dalla parentesi di scarsa fortuna della figlia Barbara alla guida del club.

Da allora i rossoneri finiscono in un tunnel di proprietà oscure, di cessioni a imprenditori cinesi, ad ex soci del fratello minore Paolo Berlusconi, al finanziere Usa Gordon Singer e oggi a Gerry Cardinale.

Ma Silvio ha sempre tenuto un occhio sul Milan e l’opacità dell’assetto azionario dei rossoneri ha confortato i tifosi nostalgici che, fra gli schermi societari, scorgevano l’ombra del presidentissimo.