Leghista eterodosso, è pronto al secondo mandato e in prospettiva si candida già alla guida della regione Veneto. Lo sfidante, l’imprenditore Giorgio De Nardi, ascolta gli imprenditori del Prosecco, spaventati dalla siccità

Sulle colline che circondano la città di Treviso c’è una fabbrica di denaro chiamata Prosecco, il vino più diffuso al mondo, con una produzione media di 1,5 miliardi di bottiglie l’anno. I bacini di contenimento, realizzati dopo l’alluvione del 2012, servono oggi per raccogliere la scarsissima acqua piovana: gli agricoltori sanno già che non basterà per irrigare i vigneti. Il problema è molto sentito e se ne dovrà fare carico il futuro primo cittadino, che sarà eletto alle elezioni del 14-15 maggio prossimo. La sfida è fra il leghista uscente Mario Conte e l’outsider Giorgio De Nardi. Lo sfidante ha la strada in salita e non perché non si presenti bene: al contrario, De Nardi è un civico, imprenditore 62enne di successo, titolare della Aton di Villorba, fra le imprese più promettenti del panorama italiano nel business in ascesa dell’elettronica. Il problema è che Conte, 43 anni, geometra, sindaco dal 2018, gode di grande apprezzamento.

 

È un leghista eterodosso, interprete moderno della società e più vicino alle istanze locali di quanto non lo siano Giorgia Meloni e Matteo Salvini: in aperto dissenso con la linea del suo partito e del governo – ma non con quella di Luca Zaia – ha dichiarato di voler registrare i figli di coppie omogenitoriali. Così, mentre proprio a Treviso Salvini andava dicendo che bisogna evitare di «aprire l’anticamera a pratiche abominevoli come l’utero in affitto», il sindaco Conte ha ribattuto: «Bisogna prendere per mano la questione di regolamentare il tema, in modo da togliere dall’imbarazzo della scelta burocratica i Comuni e in modo da dare risposte a queste famiglie che chiedono semplicemente di vedere registrati i propri figli. Non c’è nulla di scandaloso, è giusto creare l’iter corretto e parificare la loro condizione a quella di tutte le altre famiglie, senza che ci sia alcun tipo di discriminazione». Conte sa bene quanto la questione del riconoscimento dei figli sia un tema da affrontare con concretezza, perché le famiglie arcobaleno sono tantissime e hanno problemi pratici da affrontare: andare a prendere i figli a scuola, accompagnarli dal medico o firmare un consenso, tutte azioni che diventano complicate senza il riconoscimento dei figli da parte di entrambi i genitori.

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Applausi per Conte da parte della società civile, che lo descrive come un uomo pragmatico, di belle maniere, camaleontico per la sua capacità di stare al tavolo con i potenti o all’osteria con i compaesani. In cinque anni di governo della città ha ultimato la progettazione delle tangenziali, mentre dal punto di vista culturale, dopo un ventennio di gestione della Fondazione Cassamarca, ha consegnato il teatro comunale “Mario Del Monaco” di Treviso alla programmazione del Teatro Stabile del Veneto, offrendo una stagione di altissimo profilo. E attorno alla figura di Conte, che molti già indicano come degno erede di Zaia, si stringe tutto il centrodestra, compatto, pronto per il rinnovo.

 

Sarà quindi dura per l’imprenditore De Nardi fare breccia nel cuore dei trevigiani: di sicuro si giocherà la carta dell’innovazione e della sburocratizzazione, contando su un’affinità elettiva con i tanti grandi imprenditori del territorio. Non dimentichiamo che qui hanno casa le prestigiose aziende di Alessandro Benetton e Giuseppe De’Longhi, che – con la sua omonima società di elettrodomestici e un fatturato da due miliardi di euro – è uno fra gli uomini più ricchi d’Italia. E De Nardi ha buoni rapporti con il mondo delle aziende, soprattutto con quello più avanzato, che mal digerisce le spinte regressive del centrodestra al governo.