L’eurodeputata è originaria del Burkina Faso: naturalizzata belga, appartiene al partito "Nuova alleanza fiamminga". Ma ha fatto della causa femminista la sua cifra politica

Al gruppo politico dei conservatori europei di cui è presidente Giorgia Meloni appartiene anche Assita Kanko, classe 1980, originaria del Burkina Faso, naturalizzata belga ed esponente del partito della destra nazionalista "Nuova alleanza fiamminga".

 

Rossetto rosso e top rosso sotto una giacca di pelle nera, non perde occasione per difendere le donne dagli attacchi maschili. Come ha fatto anche quando la premier finlandese Sanna Marin era stata criticata per le sue feste casalinghe e il suo abbigliamento. «L'Europa è il posto in cui una donna conduce il suo Paese nella Nato indossando un giubbotto di pelle», dice lei: «Occorre dimostrare alle ragazzine che la politica è un luogo adatto a loro».

 

Come è diventata femminista?
«Quando ero giovane e volevo fare politica mi dicevano che non potevo sorridere e che avrei dovuto cambiare il mio guardaroba per indossare un completo come facevano Hillary Clinton e Angela Merkel. Così finivo per passare più tempo davanti all'armadio che a lavorare sui dossier. Certo l'Europa non è l’Afghanistan, ma donne e uomini sono uguali ancora solo in teoria».

 

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Cosa fa per aiutarle?
«Nel 2018 ho creato un incubatore per le ragazze di ogni campo politico che volevano fare politica. Occorre che le donne facciano squadra e che imparino le une dalle altre. Ogni qualvolta una donna mi dato un suggerimento io ne ho approfittato mentre troppo spesso gli uomini ti cancellano, parlandoti sopra o giudicandoti per il tuo abbigliamento. Ma poche donne ne parlano apertamente e quelle che ce la fanno sembrano sempre delle superdonne. Ma non è vero: tutte soffrono nel loro percorso di carriera ed è per questo che ho voluto creare uno spazio di dialogo per donne e tra donne».

 

Cosa pensa di Giorgia Meloni a capo di un prossimo governo italiano?
«Se diventerà prima ministra credo se lo sarà meritato. È una donna forte. E ispirerà centinaia di ragazzine, indipendentemente dalla sua ideologia e dal suo credo politico. Ammiro la sua capacità di resilienza, rispetto la sua energia. Non puoi arrivare a quel livello senza prima essere passato per il fuoco. E non è l'unica. Per quanto possiamo avere idee diverse anche Alexandria Ocasio-Cortez negli Stati Uniti ce la mette tutta. E poi Angela Merkel: indipendentemente da quel che pensa, ammiro il modo in cui ha messo a posto Putin con un'occhiata».