Il caso
Paternò tappezzata di manifesti per ricordare la marcia su Roma. Il Pd: «È il paese di La Russa, intervenga»
Stamani nella città a pochi chilometri di Catania sono comparsi diversi annunci per celebrare l’evento fascista del 1922
Paternò, centro alle porte di Catania, questa mattina si è svegliata con i muri tappezzati di manifesti per ricordare la marcia su Roma del 1922 che lanciò il fascismo. Affissione che è stata autorizzata dal sindaco, come denuncia il Partito democratico chiedendo l’intervento anche del presidente del Senato Ignazio La Russa, che è originario proprio di Paternò.
«Proprio nel giorno in cui la neo presidente del consiglio Giorgia Meloni dichiara alla Camera di essere contro ogni autoritarismo, fascismo incluso, a Paternò, comune in provincia di Catania che per altro ha dato i natali al neo presidente del Senato, Ignazio La Russa, succede un fatto gravissimo che non può restare impunito. La città infatti è tappezzata da manifesti, anonimi, con due 2 date (28 ottobre 1922-28 ottobre 2022) che ricordano il prossimo anniversario della marcia su Roma, cioè l’avvio di uno dei periodi più bui della nostra nazione, l’avvio del ventennio fascista. E in più la dicitura: un popolo in marcia», dice il deputato del Pd alla Camera e segretario regionale dei dem in Sicilia, Anthony Barbagallo, che prosegue: «Invito il sindaco di Paternò a provvedere immediatamente ad oscurare questi manifesti, a tutela dell’amministrazione comunale in primis, visto che l’affissione sembrerebbe essere stata autorizzata dal comune stesso».