Dopo l’articolo dell’Espresso sugli appalti per i test anti Covid di terza generazione, lanciati dal Veneto e consigliati poi anche dal ministero della Sanità, arrivano due denunce. E Rezza riscrive la circolare

Due esposti alle procure competenti per chiedere approfondimenti dopo l’inchiesta dell’Espresso sui mega appalti per i tamponi di terza generazione, quelli ad «immunofluorescenza a lettura microfluidica», lanciati prima dal Veneto e poi rilanciati in tutto il Paese con una strana circolare del ministero della Salute, datata 8 gennaio, che li equipara ai tamponi molecolari con la formula: «Sembrano mostrare risultati sovrapponibili». Il tutto nonostante i dubbi di molti esperti, a partire dal professore Andrea Crisanti e dal virologo Francesco Broccolo.

 

 

Come ha ricostruito l’Espresso il big sponsor per questo tipo di test rapidi è il braccio destro del governatore del Veneto Luca Zaia sul fronte dell’emergenza Covid 19, Roberto Rigoli. Ad ottobre il Veneto lancia questi test e fa acquisti da una ditta, la principale produttrice e distributrice in Italia, per una cifra intorno ai 4 milioni di euro. L’8 gennaio il dipartimento Prevenzione del ministero della Salute con una circolare firmata da Giovanni Rezza equipara il test veloce di ultima generazione a quello molecolare in base ad un parere dell’Associazione microbiologi clinici italiani. Vicepresidente di questa associazione è lo stesso Roberto Rigoli. A supporto di questa tesi vengono citati due studi, uno dei quali è stato supportato dalla stessa azienda che li produce. Ma l’Espresso ha scoperto anche altro nell’inchiesta sul grande affare di questi tamponi. 

 

 

Il caso adesso arriva anche alle procure competenti. Il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e la consigliera regionale del Veneto di Europa Verde Cristina Guarda in uno nota scrivono: «In relazione all’articolo pubblicato sul settimanale L’Espresso dal titolo "Nord Test - Tamponi e milioni" annunciano che presenteranno un esposto alla competente procura della Repubblica affinché apra un’inchiesta per valutare e quindi approfondire i fatti descritti nell’articolo e se siano stati commessi eventuali reati. Riteniamo doveroso che al più presto sia fatta chiarezza su un tema così delicato: l'emergenza sanitaria non deve creare vuoti nei processi di controllo e certificazione scientifica di strumenti e presidi legati alla pandemia».

 

 

Anche Maria Teresa Turetta, segretaria del sindacato Cub, annuncia un esposto: «Stiamo preparando un esposto alla magistratura per capire con quale iter autorizzativo la Regione Veneto abbia deciso di adottare i test rapidi che poi sono stati impiegati anche nel resto d’Italia. Ci chiediamo su quali basi scientifiche sia stata fatta questa scelta, quali siano gli importi complessivi degli appalti e se il tutto si sia svolto in modo regolare e imparziale, nell’interesse della collettività. Chiederemo anche di far luce su quanto raccontato nelle ultime inchieste dell’Espresso sui test rapidi». 

 

 

Nel frattempo il 16 febbraio Rezza ha corretto un po’ il tiro e firma una seconda circolare nella quale di fatto consiglia di utilizzare questi test rapidi al posto dei molecolari solo in casi di emergenza. Scrive Rezza: «D’altro canto, data la sensibilità analitica non ottimale di diversi test antigenici attualmente disponibili, è consigliabile confermare la negatività di test antigenici eseguiti su pazienti sintomatici o con link epidemiologico con casi confermati di Covid-19. Questa necessità è rafforzata dalla possibile circolazione di varianti virali con mutazioni a carico della proteina N, che è il principale antigenetargetutilizzato in questo tipo di test. Si ribadisce comunque che, in caso di mancata pronta disponibilità di test molecolari, o in condizioni d’urgenza determinate dalla necessità di prendere decisioni di sanità pubblica in tempi rapidi, si può ricorrere per la conferma a test antigenici, quali appunto i test antigenici non rapidi (di laboratorio), i test antigenici rapidi con lettura in fluorescenza e quelli basati sumicrofluidica con lettura in fluorescenza».