I documenti dell’inchiesta internazionale dell’Icij svelano i segreti e i patrimoni dei potenti della terra

John Dalli è stato più di vent’anni uno dei più influenti politici di Malta. Ha rivestito la carica di ministro dell’economia in tre governi fino al 2004, quando è passato agli esteri. Si è dimesso pochi mesi dopo, per le polemiche nate da uno scoop della stampa maltese: il ministero da lui guidato utilizzava per i viaggi istituzionali un’agenzia turistica collegata alle sue due figlie. Passata la bufera, Dalli è stato nominato ministro per le politiche sociali e nel 2010 è diventato commissario europeo per la sanità.

 

La stessa Commissione europea lo ha però costretto a lasciare la carica nel 2012, quando gli ispettori anti-frode della Ue lo hanno messo sotto inchiesta con l’accusa di aver sfruttato il suo ruolo istituzionale per tentare di far modificare le norme contro il consumo di tabacco e sigarette, su pressione di un uomo d’affari maltese che agiva come lobbysta non dichiarato. Dalli ha respinto ogni accusa e si è anche appellato alla Corte europea di giustizia, senza successo.

 

Solo nel 2021 le autorità maltesi hanno aperto un’indagine per corruzione a carico di Dalli per lo scandalo del tabacco. L’ex ministro ha di nuovo smentito qualsiasi ipotesi di reato.

 

I Pandora Papers ora documentano che John Dalli, nel 2006, ha costituito una società offshore nelle Isole Vergini Britanniche, chiamata Westmead Overseas Ltd, diventandone l’amministratore. Nel 2008, quando Dalli è tornato ministro, nella gestione della offshore gli sono subentrate le sue due figlie. I documenti disponibili non permettono di ricostruire l’attività economica né i movimenti bancari di questa società, che finora era rimasta anonima.

 

Secondo i registri societari delle Isole Vergini, la Westmead Overseas Ltd è stata chiusa nel 2013, dopo le prime indagini europee sullo scandalo del tabacco.

 

Gli atti ufficiali ottenuti dai giornalisti del consorzio Icij e del Times of Malta mostrano che John Dalli non ha mai dichiarato di possedere quella società offshore, né al parlamento maltese, né alle autorità europee, come invece è richiesto dalle norme nazionali e continentali.