Confermata la tendenza del primo turno, male il centrodestra a trazione Meloni: Gualtieri e Lo Russo staccano di 20 punti Michetti e Damilano e il centrosinistra vince anche a Latina, Varese, Caserta, Cosenza e Savona. Ma il crollo dell’affluenza deve far riflettere vincitori e vinti

Il voto più triste e mesto degli ultimi anni consegna un risultato che interessa molto ai partiti, poco al governo, per niente agli elettori. Come suggerivano le percentuali di astensione, nell’assoluta indifferenza dei romani, soprattutto nei quartieri popolari e periferici, l’ex ministro dem Roberto Gualtieri (centrosinistra) vince agevolmente il ballottaggio contro Enrico Michetti (centrodestra), il tribuno radiofonico scelto dalla famiglia Meloni e sostenuto da Fratelli d’Italia e tiepidamente dagli altri alleati.

 

A Torino il centrosinistra si riprende il Municipio chiusa l’impalpabile esperienza dei grillini con Chiara Appendino: Stefano Lo Russo (Pd) vince di circa 20 punti sul civico di centrodestra Paolo Damilano.

 

Pesante sconfitta per la Lega nella sua “culla” di Varese, città che vede la vittoria del centrosinistra di Galimberti su Bianchi. E il centrosinistra vince anche a Isernia, Cosenza e Caserta e strappa la roccaforte della destra di Latina.

 

Il centrodestra può esultare solo a Trieste, dove l’uscente forzista Roberto Dipiazza (centrodestra) si riconferma su Stefano Russo (centrosinistra), anche se con uno scarto di voti assai inferiore alle attese. Riconferma anche a Benevento per l’ex ministro e già sindaco Clemente Mastella.

 

Si può dire, come già si è detto al primo turno, che il modello di destracentro Meloni&Salvini è valido per fare ascolti in tv, non per governare. E dunque si ritornerà al centrodestra con un centro sempre più affollato. Invece il Pd di Enrico Letta trae giovamento pur senza particolari sforzi di fantasia: dopo Milano, Napoli e Bologna, ecco Roma e Torino.

 

Altra annotazione: con l’affluenza ben sotto il 50 per cento, la politica è diventata, evento unico nella storia della Repubblica, una cosa per qualcuno, non di tutti. La democrazia è sofferente.