Ancora irregolarità durante la prova scritta. Mancato anonimato e un software che non ha funzionato come avrebbe dovuto: in esclusiva le falle durante l'esame per i dirigenti scolastici. Mentre il Ministero scarica le responsabilità sui commissari. In attesa della sentenza del Tar che il 2 luglio potrebbe invalidare tutto

Violazione dell'anonimato e documenti informatici corrotti. E ancora: componenti di sottocommissioni che si dimettono; codici alfanumerici, creati per celare l'identità dei candidati, che diventano la chiave per capire presunte irregolarità. Un ministero, quello dell'Istruzione, che scarica la responsabilità sui commissari. Continuano le anomalie del corso-concorso per dirigenti scolastici con un'indagine aperta dalla procura di Roma e una sentenza del Tribunale Amministrativo che potrebbe invalidare il 2 luglio la prova scritta.

Nel numero in edicola da domenica 16 giugno e già online su Espresso+  pubblichiamo in esclusiva tutte le nuove e presunte anomalie. L'Espresso ha visionato decine di verbali ora analizzati e messi sotto la lente d'ingrandimento dei periti informatici. Se inizialmente le anomalie sembravano essere commissari presenti in due posti contemporaneamente mentre erano impegnati nelle correzioni o un software inefficiente, adesso si fa sempre più vicina l'ipotesi che in alcuni casi si sapesse l'identità di chi doveva sostenere la prova. Colpa, forse, di una falla nell'organizzazione della selezione.

Il ministro dell'Istruzione  Marco Bussetti, intervistato dall'Espresso, di fronte all'ipotesi di una violazione dell'anonimato risponde con un: «Il mio auspicio è avere il prima possibile i Dirigenti scolastici neoassunti in servizio. Ne abbiamo un grande bisogno, le scuole li stanno aspettando».

Per il Miur ogni responsabilità sul regolare svolgimento del concorso era in capo alle commissioni, ma è analizzando i dati che si scopre che oltre il sessanta percento dei commissari si è dimesso, nonostante avesse dato la sua disponibilità a prendere parte alle correzioni.

Ora si attende il lavoro della magistratura che potrebbe bocciare la politica di reclutamento del ministro Marco Bussetti. Un fallimento per il Miur, una catastrofe per la scuola italiana che si ritroverebbe a settembre con tremila dirigenti scolastici in meno. Nel frattempo, tramite Facebook, si annuncia un nuovo concorso e una sanatoria per gli insegnanti.

L'inchiesta integrale su L'Espresso in edicola da domenica 16 e già online su Espresso +